Riforma della PA

Pin unico e nuovo CAD, decreti in arrivo il 23 gennaio?

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Cresce l’attesa per il primo pacchetto di decreti attuativi della PA Digitale che dovrebbero andare in Consiglio dei Ministri entro fine mese

Cresce l’attesa per il primo pacchetto di decreti attuativi della Riforma della Pubblica Amministrazione, fra cui ‘Pin unico’ (SPID, Sistema Pubblico di Identità Digitale per l’accesso ai servizi online della PA), nuovo CAD (revisione del Codice dell’Amministrazione Digitale) e FOIA (Freedom of Information Act, per il diritto di accesso agli atti pubblici).

Previsti prima di Natale, i decreti sono slittati e dovrebbero andare in Consiglio dei ministri entro gennaio, si ipotizza il 15 o il 23 (l’ordine del giorno del Cdm fissato domani non ne fa cenno).

Pin unico

Il capitolo più atteso riguarda la cornice normativa dello SPID, il Sistema pubblico di identità digitale (‘Pin unico’ come lo ha definito il presidente Matteo Renzi), la cui diffusione capillare fra i cittadini e le imprese è il presupposto per il decollo dei servizi online della Pubblica Amministrazione entro il 2017.

Identity Provider

Ad oggi, non è chiaro in che modo il Governo intenda promuovere la consapevolezza dell’esistenza dello SPID nella popolazione. Un fattore non secondario, visto che sono i cittadini a dover compiere il primo passo facendo richiesta di un Pin agli Identity Provider accreditati (Poste, Telecom Italia Trust Technologies e Infocert) alle prese con un business model ancora da definire.

SPID, piace il ‘modello Toscana’

Secondo alcuni esperti, per diffondere la consapevolezza dello SPID sarebbe utile sfruttare anche le carte elettroniche già in circolazione (Carta sanitaria, Carta nazionale dei servizi e Carta d’identità elettronica) come veicoli e strumenti di marketing territoriale, emulando quello che è già stato ribattezzato “il modello Toscana”.

Non c’è alcuna norma che abolisce l’uso delle carte elettroniche della PA e quindi tanto vale sfruttarle per agganciarle allo SPID. Questo il ragionamento degli esperti.

Il Governatore della Toscana Enrico Rossi ha deciso di ‘agganciare’ lo SPID al rinnovo della Tessera Sanitaria per tutti i cittadini che durante il 2016 dovranno rinnovare la loro card emesse nel 2010 in scadenza quest’anno.

Sfruttare le carte per diffondere lo SPID?

Una mossa che potrebbe essere replicata in altre regioni, senza un grosso dispendio di denaro e che consentirebbe di ridurre in qualche misura il ritardo nella diffusione dello SPID che, secondo i piani del Governo, doveva partire già l’anno scorso.

Tanto più che partire con lo SPID dalla popolazione già in possesso della Carta Sanitaria e dalle altre carte elettroniche della PA, erogate a livello regionale, potrebbe consentire di creare un primo zoccolo duro di cittadini già in qualche modo avvezzi al digitale, quindi più propensi a partire con i servizi online della PA (ne sono stati annunciati 300 da subito, anche se il dettaglio ancora non c’è e sarà forse comunicato con i decreti).

Nuova CIE

Una mano alla diffusione dello SPID potrebbe arrivare anche dalla sinergia con la nuova CIE (Carta d’Identità Elettronica) arricchita con le impronte digitali e l’informativa sulla donazione degli organi. Le norme tecniche della nuova CIE sono state pubblicate in Gazzetta Ufficiale da pochi giorni. Ma per ora la lista dei comuni abilitali al suo rilascio resta limitata a meno di 200 (quelli della vecchia sperimentazione) e il portale CieOnline per la domanda via web non è in rete né si conosce la tempistica della sua apertura.

Nuovo CAD

L’ultima bozza del nuovo CAD (Codice dell’Amministrazione Digitale), su cui sono al lavoro gli esperti, è composta di 92 articoli – come il codice attuale – e il metodo di revisione è stato la modifica dell’esistente, e non la riscrittura di un nuovo testo ex novo (come auspicavano invece alcuni esperti).

Vedremo come andrà a finire, intanto a quanto risulta il nuovo CAD conterrà fra le altre cose il Domicilio digitale obbligatorio per tutti gli italiani dal 1 gennaio 2021; l’obbligo di sede digitale dell’impresa dal 2018, numerose abrogazioni, anticipazioni del regolamento eIDAS, il regolamento europeo sull’identità digitale, il rafforzamento della sicurezza informatica e la semplificazione della governance. L’obiettivo è raggiungere una maggiore flessibilità grazie a regolamenti anziché leggi, con l’inserimento di norme ad hoc per il punto unico di accesso ai servizi (SPID – Italia Login) e altri servizi di recapito certificato allo scopo di svecchiare la PEC. Infine, l’estensione della Piattaforma di pagamenti ai micro pagamenti e l’utilizzo di sms per notificarli.