Decreto fiscale

Pagamenti digitali, tutte le misure allo studio del Conte II

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Decreto Fiscale 2020, la prima bozza del testo che accompagnerà la Legge di Bilancio presenta alcune novità allo studio del Governo, che dalla lotta all’evasione intende recuperare gran parte dei 7 miliardi di euro che servono.

Decreto Fiscale 2020, la prima bozza del testo che accompagnerà la Legge di Bilancio presenta alcune novità allo studio del Governo, che dalla lotta all’evasione intende recuperare 7 miliardi di euro riducendo l’uso di contante e incentivando per quanto possibile l’uso dei pagamenti elettronici. E’ tornato a parlarne oggi anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte con il ministro Roberto Gualtieri, con cui ha fatto questa mattina il punto a Palazzo Chigi, “stiamo mettendo a punto gli ultimi dettagli della manovra, le ultime misure, non voglio anticipare ovviamente i dettagli ma ci sta molto impegnando il piano anti-evasione”. Ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a margine di un’iniziativa a Isernia.“Sin dall’inizio vogliamo dare un indirizzo forte di politica economica, sociale, fiscale” cercando “di favorire l’uso di moneta elettronica, nella convinzione possa favorire l’emergere dell’economia sommersa. Essere onesti conviene, recuperare un euro dall’economia sommersa significa poter investire nella scuola pubblica, poter investire negli ospedali, significa poter ridurre le tasse a tutti”.

Obiettivi ambiziosi, vedremo poi alla prova dei fatti quanto fattibili. Tra le ipotesi al vaglio de Governo ci sono:

  • La lotteria degli scontrini, a partire dal primo gennaio 2020
  • Introduzione di agevolazioni fiscali per chi paga in modo tracciabile
  • Introduzione del cashback, che preveda la restituzione a fine anno di una detrazione per chi paga con carta
  • Introduzione di esenzioni sulle commissioni del POS per micropagamenti
  • Introduzione della carta unica
  • Detrazioni con sconto Irpef pagate obbligatoriamente con moneta elettronica o pagamenti tracciati

Che cos’è il bonus Befana

Per incentivare i pagamenti con carta di debito, di credito e carta unica (se mai vedrà la luce) in chiave anti evasione il governo Conte bis sta meditando un superbonus da distribuire a febbraio del 2021(di qui il nome bonus Befana) per chi nel 2020 ha fatto pagamenti con elettronici per una soglia minima nei settori a più alto rischio di evasione fiscale come ad esempio ristoranti, idraulici, bar, lavori edili ecc.

Bonus Befana come funziona? Detrazione del 19% su una spesa massima fissata a 2500 euro (per un rimborso massimo di 475 euro). L’importo è rimborsato nei primi mesi del prossimo anno.

Cos’è e come funziona il Cashback

Allo studio insieme al Bonus Befana c’è anche il cashback, un’altra modalità di ottenere un rimborso per chi paga con carta di credito o di debito. Al momento di pagare il conto, chi paga si troverà la stessa somma da elargire sia che paghi con carta sia che paghi in contanti. La differenza è che se il pagamento avverrà con carta o bancomat l’utente si troverà nell’estratto conto del mese o di quello successivo un rimborso di parte dell’Iva versata (forse il 2% del totale). Su una spesa totale di 5mila euro, si avrebbe diritto ad un rimborso di 100 euro.

Esenzione commissioni POS  

Per favorire la maggior diffusione dei pagamenti elettronici e rendere effettivo l’obbligo di POS, già in vigore seppur senza sanzioni per gli esercenti che non lo rispettano, il governo sta valutando l’ipotesi di introdurre l’esenzione del pagamento di commissioni per i micropagamenti, con un tetto fissato a 30 euro.

Sarebbe una grossa novità, visto che il pagamento medio in contanti nel nostro paese è pari a 13,57 euro.

Potrebbero infine entrare in vigore le sanzioni sull’obbligo di POS.

La lotteria degli scontrini

Anche la lotteria degli scontrini, con l‘estrazione di premi collegati al codice fiscale del cliente degli scontrini fiscali emessi dai negozianti, dovrebbe partire nel 2020. Anche in questo caso è al vaglio l’ipotesi di introdurre sanzioni per i negozianti che non accettino il codice fiscale del cliente, su sua richiesta, per chi voglia partecipare all’estrazione.

La carta unica

L’idea della carta unica è stata spiegata dal viceministro all’Economia Alessio Villarosa al Sole 24 Ore.

L’idea di base è quella di andare incontro agli anziani che non hanno dimestichezza con i pagamenti con carta, visto che la carta unica sarebbe ad un tempo

  • Documento di identità (CIE)
  • Tessera sanitaria (codice fiscale, CNS)
  • Identità digitale (SPID)
  • Carta di pagamento (carta di credito e bancomat)

Una sorta di passe partout elettronico di cui francamente non si sentiva il bisogno vista la massa di carte elettroniche già in circolazione nel nostro paese.

Vedremo alla fine della discussione come andrà a finire, con il rammarico che la lotta ai grandi evasori con questi strumenti non sembra che subirà una svolta particolare. I pagamenti elettronici invece potrebbero finalmente ottenere una spinta, in particolare se saranno davvero introdotte sanzioni per i commercianti che si rifiutano di accettare la carta.