verso l'obbligo

Pa, impronte digitali anti-furbetti. Ministra Bongiorno ‘Sono a prova di privacy’

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La ministra Giulia Bongiorno, parla per la prima volta alla Camera della sua idea di ricorrere alle impronte digitali o al rilevamento dell’iride contro i furbetti del cartellino nella PA: ‘E' intenzione del governo prevedere l'obbligo di sistemi di rilevazione biometrica delle presenze perché sono compatibili con la legge sulla Privacy’.

Dall’annuncio si passerà a breve all’obbligo di ricorrere alle impronte digitali o al rilevamento dell’iride contro i furbetti del cartellino nella Pa. L’idea è di Giulia Bongiorno, ministra per la Pubblica amministrazione, che per la prima volta ha parlato dell’iniziativa in Parlamento, rispondendo ieri alla Camera a un’interrogazione (dal minuto 5:34) di Simona Bordonali (Lega): 

“È intenzione del governo”, ha detto la ministra, “prevedere l’obbligo di sistemi di rilevazione biometrica delle presenze che già sono stati sperimentati con risultati lusinghieri”. Key4biz ha scovato, nel Salernitano, il primo ospedale che utilizza da due anni, con successo, le impronte digitali per i dipendenti.

L’assenteismo costituisce sicuramente un ostacolo al buon funzionamento della Pubblica amministrazione, incrina il rapporto di fiducia che deve sussistere con il cittadino e getta discredito sulla Pa, a danno dei dipendenti che regolarmente vanno a lavoro. Per questo motivo l’obiettivo del governo è di contrastare questo fenomeno anche attraverso l’applicazione di più efficaci misure di rilevazione delle presenze e controllo del rispetto dell’orario di lavoro.

Bongiorno ha anche fatto presente che “sono compatibili con la legge sulla Privacy”, perché, come il caso dell’ospedale in provincia di Salerno, il Garante Privacy ha dato il suo ok, anche se vincolato a una serie di condizioni. 

Nell’ottica della prevenzione e repressione dell’assenteismo ha aggiunto Bongiorno, l’Ispettorato della Funzione pubblica e la Guardia di Finanza hanno già avviato negli ultimi mesi del 2017 verifiche presso comuni e aziende sanitarie e, “l’attuale governo ha dato rinnovato impulso a questa attività, in un’ottica non solo di scoprire le condotte sleali ma anche di verificare attraverso la ricognizione di quelle realtà, la causa dei principali elementi di debolezza della pubblica amministrazione”. Il ministro della Pa però non intende “inondare l’ordinamento con nuove disposizioni” ma fare “interventi chirurgici”. Fra questi “ci sarà quello che focalizza l’attenzione sulle valutazioni delle performance dei dirigenti e il tema essenziale della digitalizzazione”. “Quest’ultima sarà inclusiva”, ha concluso la ministra Bongiorno, concetto già espresso nel suo piano per la Pa digitale.