La TV in estate

#Odiens: notti d’estate sulla tv generalista, quando gli ascolti non bastano

di Stefano Balassone |

La tv d’estate è una specie di caricatura di quella d’inverno, di cui rende percepibili i tratti caratteristici anche a chi di solito li consuma senza farci caso. Ma basta fare audience?

#Odiens è una rubrica a cura di Stefano Balassone, autore e produttore televisivo, già consigliere di amministrazione Rai dal 1998 al 2002, in collaborazione con Europa.
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Pubblicato in Odiens, Europa 21 luglio 2014

La tv d’estate è più melensa e di certo meno smagliante di quellad’inverno un po’ perché a causa delle ferie la platea si restringe e con essa l’interesse dei pubblicitari, un po’ perché bassa stagione vuol dire bassi budget.

Ma è proprio qui che meglio rivela il nocciolo di identità dei canali che i direttori di rete cercano di tenere in corsa con mezzi più poveri. Perché la tv d’estate è una specie di caricatura di quella d’inverno, di cui rende percepibili i tratti caratteristici anche a chi di solito li consuma senza farci caso. E meglio espone la divisione dei ruoli e degli obiettivi fra l’uno e l’altro canale.

Prendiamo l’ultimo sabato di meta luglio di Rai Uno e Canale5: sulla prima il canorissimo Premio Enrico Caruso e sulla seconda la sentimentalissima serie Rosamunde Pilcher. Se si guarda ai numeri complessivi non c’è partita: la serata Caruso, con l’ennesima ricantata di Torna a Surriento (“Vide ‘o mare quant’è bello, spira tanto sentimento”) fa il 19 per cento, praticamente il doppio del 10 per cento di spettatori richiamati dai segreti (possiamo immaginare quali) che minacciano la stabilità di una solida e ricca coppia scozzese.

E dunque chi ha davvero vinto in quella notte di mezza estate? Rai Uno che ha mietuto ascolti, ma ha anche speso un bel po’ di soldi per allestire una seratona con ricchi premi e cotillons? Oppure quei furboni di Canale 5 che con quattro soldi hanno fatto contento proprio il pubblico sulla cui fedeltà contano per contentare i pubblicitari?

Questioni che possono dare la stura a più di una riflessione. Ad esempio: la sagra canora estiva (così italiana, così popolare, con Mannoia, Oxa, Vianello, e c’era anche Frankie Hi Nrg, nome ostrogoto di un italianissimo rapper coi capelli bianchi) rientra, costi quel che costi, nei doveri nazional-popolari del Servizio pubblico? (Forse sì, visto che nella stessa serata in Gran Bretagna BBC1 ha trasmesso anche lei una manifestazione canora, dal castello di Edinburgo).

Mentre cavarsela con una replica da quattro soldi è una furbata concessa solo alle tv private? (Forse sì, visto che, sempre in Gran Bretagna, ITV, l’omologo di Canale5 ha piazzato un episodio di Star Wars del 1999, in attesa di giocarsi le carte vere con i primi freddi).

Problemi di cucina televisiva, non solo stagionale. E tutto sommato non sarebbe male che ci si misurassero i tanti volonterosi che fra “Leopolde”, “Pallacorde”, e dispute al bar inseguono l’identikit di un Servizio pubblico più bello che pria.