Clean technologies

Nasce il registro delle imprese green italiane in Cina, potenziale mercato da 300 miliardi di dollari

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Il futuro delle tecnologie verdi e delle nuove soluzioni per un’economia a basso impatto ambientale parla sempre più cinese. Qui si investiranno centinaia di miliardi di dollari nei prossimi cinque anni. Nasce un registro per le imprese green italiane che vogliono collaborare con la Cina.

In termini di prodotti, servizi e tecnologie pulite (clean technologies) la Cina è considerato ormai uno dei mercati mondiali più significativi in termini di investimenti. L’anno scorso la People’s Bank of China ha reso noto che la spesa in green technologies, tra il 2016 ed il 2017, arriverà a sfiorare i 300 miliardi (il 3% del PIL), il 15% dei quali sarà a carico del Governo e il restante 85% dei privati.

Per questo, il nostro Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e la Chinese Accademy of Social Sciences (CASS), nell’ambito del Programma Sino-Italiano per la Protezione dell’Ambiente (SICP), hanno annunciato la nascita del “DIGE” il Database of Italian Green Enterprises, un registro di imprese verdi italiane interessate a collaborare con la Cina.

Lo scopo dell’iniziativa nel grande Paese asiatico è tutelare gli investimenti nel settore e promuovere una migliore comprensione, da parte delle imprese cinesi, del valore aggiunto di tecnologie, prodotti, esperienze e metodologie maturate dall’Italia nel settore della green economy, stimolando così la crescita dell’export italiano in Cina.

Il nuovo strumento sarà diffuso a oltre 5.000 imprese cinesi, grazie al supporto delle principali associazioni cinesi per la protezione ambientale e dei soggetti che organizzano Forum e Fiere di settore.

La registrazione al database è gratuita.

Fino ad oggi, secondo l’edizione 2017 del Green Transition Scoreboard di Ethical Markets, gli investimenti in tecnologie, prodotti e servizi della green economy hanno raggiunto a livello mondiale gli 8.130 miliardi di dollari e per il 2020 si stima supereranno i 10 mila miliardi di dollari.

Sempre in Cina, riportava il New York Times ad inizio anno, solo per le fonti energetiche rinnovabili, il Governo ha annunciato investimenti per 370 miliardi di dollari. iniziativa che nelle intenzioni di Pechino dovrebbe dare lavoro a 13 milioni di persone entro il 2020.

Lo stesso studio ha illustrato alcuni dei piani del Governo cinese per il 2020: ad esempio, far girare in strada non meno di 5 milioni di auto elettriche e portare la flotta di taxi elettrici di Pechino a 170 mila unità.

La città di Guangzhou è abitata da 15 milioni di persone e i piani per costruire edifici tecnologicamente avanzati, in grado di raggiungere la massima efficienza energetica e tirati su con materiale ecosostenibile, potrebbero attrarre miliardi di dollari di investimenti, come nel caso del nuovo distretto per l’industry 4.0 a basso impatto ambientale da 7 miliardi di dollari (“the industrial park for new energy and intelligent connectivity vehicles”) di cui ha dato notizia ad aprile l’agenzia China Daily.

Per ulteriori informazioni su registro:

database e modalità di registrazione

Registration Form

Classificazione settoriale per la registrazione