Analisi

Le priorità della industry delle Tlc (al netto della rete unica)

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Al netto della madre di tutte le battaglie nel mondo delle telecomunicazioni, vale a dire la rete unica, sono molti anche gli altri i temi caldi e i dossier più urgenti per la industry delle Tlc.

Al netto della madre di tutte le battaglie nel mondo delle telecomunicazioni, vale a dire la rete unica, sono molti anche gli altri i temi caldi e i dossier più urgenti per la industry delle Tlc. Un settore strategico per il paese su cui il prossimo governo si dovrà cimentare da subito, per non disperdere gli ingenti fondi destinati alle Tlc e alla digitalizzazione del paese. Basti ricordare chela transizione digitale ha catalizzato 40,3 miliardi di investimenti nel PNRR.

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5G rollout a rischio? Spunta l’ipotesi rete unica anche nel mobile

Il grado di iper concorrenza del settore e il peso degli investimentimettono a rischio la realizzazione delle nuove reti 5G. Questo a detta degli esperti è il problema più serio del settore industriale. Il ritardo del rollout potrebbe arrivare a tre o quattro anni mentre altri soggetti cominciano a parlare pubblicamente dell’ipotesi di realizzare una rete unica 5G per abbattere i costi. Ma per fare ciò gli operatori dovrebbero rinunciare al possesso dei network.

I costi dell’energia sono alle stelle

I costi dell’energia sono alle stelle e potrebbero avere conseguenze non indifferenti per la industry delle Tlc. Non tanto in termini di carenza di elettricità, quanto per i costi elevati delle bollette che potrebbero riversarsi sui consumatori finali. La crisi energetica preoccupa non soltanto gli operatori tramite Asstel e AIIP, ma anche i sindacati.

Il ruolo degli OTT

Cresce nel frattempo in Europa il partito di coloro che vorrebbero far pagare almeno in parte il traffico ai GAFAM, i grandi player dello streaming, bandivori per eccellenza. Come andrà a finire? L’Europa su questo è spaccata.

PNRR e nuove applicazioni

Grazie alle risorse del PNRR, sarà poi possibile realizzare nuove applicazioni verticali, per valorizzare le caratteristiche tecnologiche del 5G soprattutto in ambito industriale anche da parte delle non telco. Questo per togliere alibi alla realizzazione delle nuove reti, che non possono certo rallentare per l’asserita mancanza di applicazioni 5G remunerative. Il tutto nell’ottica dello sviluppo di nuove bolle 5G, altro modo per definire le reti locali o private.

Perché il 5G conviene: consuma un decimo del 4G

La tecnologia 5G consuma circa un decimo di 4G per ogni bit trasportato. Inoltre, l’applicazione del 5G ad altri ambiti ne migliora sostanzialmente l’efficienza. E’ anche per questo che gli investimenti in 5G sono indicati.

Banda larga e 5G, Il tesoretto da 1,2 miliardi delle gare del PNRR

1,2 miliardi di euro è il risparmio che resta in cassa per lo Stato dalle gare PNRR per banda ultra larga e 5GVittorio Colao, nelle “raccomandazioni” per il nuovo Governo, indica di “stabilire i criteri per riallocare” questo ‘tesoretto’, “conseguito a fronte dell’aumento dei costi di realizzazione delle opere”.

In attesa della decisione del nuovo Governo, ci auguriamo, innanzitutto, che questi fondi siano utilizzati per le telecomunicazioni.

Leggi anche: Banda larga e 5G, come riallocare il ‘tesoretto’ PNRR da 1,2 miliardi?

Mondo della ricerca, superare la frammentazione

In primo luogo, sarà necessario favorire la creazione di un ecosistema aperto, che metta in contatto il mondo della ricerca – da sempre iper frammentato – con il mondo delle imprese. Un obiettivo di policy, per favorire la partnership pubblico-privato su cui puntare per la massima diffusione delle nuove tecnologie digitali.

Skill gap da colmare

Per restare in ambito accademico, ma dal punto di vista degli studenti, resta da colmare nel nostro paese il gap di competenze in materie scientifiche STEM. Mancano nel nostro paese figure professionali tecniche, soprattutto in ambito di ingegneria delle telecomunicazioni. Un gap che non riguarda soltanto il nostro paese ma tutta l’Europa, ma che da noi si sente di più anche perché gli studenti migliori fra tecnici e laureati preferiscono emigrare all’estero. Da noi, invece, arrivano immigrati scarsamente skillati, che non riescono a colmare il gap di competenze scientifiche richieste.