Spettro radio

5G e uso locale dello spettro. Il ruolo delle ‘non telco’ per creare i Verticals

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Cresce in Italia come in tutta la Ue l'interesse per utilizzi innovativi dello spettro radio in chiave privata e locale per lo sviluppo di nuovi mercati verticali legati al 5G.

Cresce sempre di più in Italia come nel resto della Ue l’interesse per lo sviluppo di nuove opportunità di business legate all’utilizzo “verticale” del 5G. La possibilità di affettare in porzioni più sottili le frequenze 5G (slicing) apre ad una miriade di utilizzi specifici dello spettro radio, per la nascita di nuove occasioni di uso dello spettro alternativo alla tradizionale assegnazione delle licenze a operatori Tlc. Ed è per sondare questo nuovo spazio di opportunità che l’Agcom ha da poco avviato una consultazione pubblica sulle possibili nuove modalità di utilizzo dello spettro radio al servizio dei settori verticali (Delibera Agcom 131/21/CONS).

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Uso locale dello spettro previsto e caldeggiato nel Digital Compass 2030

Tanto più che l’uso privato delle frequenze rientra a tutti gli effetti fra gli strumenti identificati dalla Ue per raggiungere gli obiettivi di copertura a banda ultralarga fissati dal Digital Compass per il 2030.

C’è da dire che la possibilità di un uso privato delle frequenze 5G è già previsto, come si evince dal testo della consultazione Agcom, per quanto riguarda le bande assegnate in sede di asta (3.6-3.8 Ghz e 26 Ghz) per lo sviluppo di nuovi casi d’uso da parte di nuovi soggetti: “Tali meccanismi offrono varie opportunità ai soggetti non telco, che possono sia collaborare con gli operatori di rete mobile aggiudicatari dei predetti diritti d’uso per offrire applicazioni 5G innovative, sia accedere direttamente all’uso delle frequenze per realizzare le proprie reti locali in opportuni scenari”.

Uso privato, su quali frequenze?

Ciò non toglie che in un prossimo futuro non troppo lontano anche l’Italia riservi nuove risorse spettrali ad usi verticali (da anni si dibatte sui 74 Mhz di spettro riservati alla Difesa in banda 3.4-3.6 Ghz), come già accade in paesi pionieri come la Germania, la Francia o Uk.

Il caso svedese

C’è da dire che non più tardi di ieri anche il regolatore svedese PTS ha avviato in Svezia una consultazione per l’assegnazione di spettro (si parla inizialmente di una porzione di almeno 40 Mhz per il momento) ad usi locali in banda 3.5 Ghz. In Svezia i settori potenziali cui destinare le frequenze ad uso privato riguardano ad esempio l’industria, i porti, i trasporti, i magazzini, la logistica e gli ospedali. A questi si possono aggiungere, ad esempio, le scuole e l’energia. E ancora, centri commerciali, palazzetti dello sport, stadi all’aperto, aeroporti, arene per spettacoli, agricoltura ecc. (il documento in consultazione in Svezia).

Usi privati gestiti direttamente dalle non telco?

Sul tavolo anche in Italia un uso innovativo dello spettro radio, che preveda nuove modalità di assegnazione di frequenze a livello locale per usi privati anche a soggetti “non telco”. Ed è questo protagonismo auspicato da parte di nuovi player uno degli elementi più innovativi del 5G.

L’obiettivo, si legge nella delibera dell’Agcom, è “favorire l’accesso (anche a livello locale) e lo sviluppo di nuovi attori nella catena del valore, compresi operatori “wholesale-only”, fornitori di servizi e c.d. vertical, pur senza prevedere riserve di spettro a favore di tali soggetti”.

Ma c’è di più

Nel documento messo in consultazione, “viene sottolineata altresì la possibilità di prendere in considerazione vari aspetti, tra cui la previsione di riservare/designare porzioni di spettro ad uso 5G per reti locali, reti private e settori verticali come componente importante nell’ecosistema 5G”. In altri termini, anche in Italia, su spinta esplicita dalla Ue attraverso il,“Digital Compass” che fissa i target digitali europei al 2030, si vuole sondare l’interesse del mercato per eventualmente destinare alcune porzioni dello spettro ad usi privati e verticali.

In particolare, il documento (Digital Compass) “evidenzia il potenziale della trasformazione digitale per cinque settori chiave, ossia manifatturiero (anche grazie alla connettività 5G che permetterà ai dispositivi nelle fabbriche di essere sempre più connessi e raccogliere dati industriali), edilizio, della salute, dell’agricoltura e della mobilità (con particolare riguardo alle soluzioni digitali per la mobilità connessa e automatizzata). In tale ambito, appare meritevole di approfondimento sempre il tema del local licensing delle risorse spettrali per la realizzazione di reti private/locali, in quanto possibile strumento utile al raggiungimento degli obiettivi fissati”.

Modalità di assegnazione innovative

Saranno quindi vagliati nell’indagine dell’Autorità “meccanismi di assegnazione diretta dello spettro per usi locali che vanno generalmente sotto il nome di local licensing, leasing, spectrum sharing, forme di light licensing, uso dello spettro unlicensed”.

La consultazione svedese in estrema sintesi

La consultazione in Svezia scade il 15 giugno e riguarda in particolare la proposta di utilizzo locale della banda 3720-3800 Mhz e 24,25-25,1 Ghz. L’obiettivo del regolatore svedese è individuare utilizzi specifici per l’uso locale privato dello spettro, “alternativi al WiFi”.

Usi indoor, outdoor e copertura di reti locali a livello comunale per completare la rete in fibra e FWA.

Per quanto riguarda le frequenze da usare, attualmente in Svezia le frequenze 3720-3800 Mhz sono parzialmente occupate con licenze in scadenza il 31 dicembre 2022.

La maggior parte di queste licenze è stata assegnata a livello comunale, altre invece a livello nazionale.

Per cominciare, la PTS è orientata ad assegnare ad uso locale 40 Mhz (3760 Mhz – 3800 Mhz).

Nel breve periodo 40 Mhz in banda 3,5 Ghz sono considerati sufficienti per la maggior parte degli utilizzi.

Inoltre, saranno disponibili anche 850 Mhz in banda 24,25-25,1 Ghz per la realizzazione di reti locali indoor.

Nel lungo periodo, si può pensare di usare l’intero spazio disponibile in banda 3720-3800 Mhz per nuovi potenziali utilizzi che hanno bisogno di maggior capacità.

Molti gli aspetti ancora da chiarire e messi in consultazione dalla PTS, ad esempio il rapporto fra le reti locali e il resto della rete. Le nuove reti locali 5G dovranno essere chiuse o aperte?

In altri termini, il traffico verso l’esterno sarà possibile oppure sarà gestito soltanto un traffico locale?

Di seguito la roadmap proposta da PTS in Svezia, che dipende dall’esito della consultazione.