Le tendenze

Italtel, il white paper sui data center. I dati archiviati quintuplicheranno entro il 2021

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Il 94% del carico di lavoro e di calcolo sarà processato da piattaforme cloud nel 2021. Tra le tendenze principali c’è quella dei data center iperscala, che raddoppieranno di numero.

Sentiamo parlare da diversi anni di big data, internet delle cose, analytics e di trasformazione digitale, ma sostanzialmente sono i dati i veri attori di questo nuovo modello di crescita tecnologica ed economica. Milioni e poi miliardi di dispositivi connessi tra loro e in rete che in vario modo concorrono alla generazione spasmodica di dati, di dati relativi a qualsiasi nostra attività.

Un’onda di dati che dà vita ad una nuova economia digitale, il cui motore centrale sono i data center.

Giusto per farsi un’idea, i dati archiviati nei data center quintuplicheranno entro il 2021 a 1,3 zettabytes/ZB (nel 2016 erano 286 exabyte/EB), secondo il Cisco Global Cloud Index (2016-2021); i big data raggiungeranno i 403 EB, circa il 30% di tutti i dati archiviati.

Complessivamente, nel 2021 la quantità totale di dati generati dai dispositivi attivi in tutto il mondo sarà pari a 850 ZB (nel 2016 218 ZB).

La grande crescita dei volumi di dati generati ogni giorno, mese e anno, sta imprimendo un rapido processo di trasformazione dei data center. Come è spiegato nel white paper di Italtel, “Data center:

al centro della strategia ICT”, ad aumentare in maniera drastica è conseguentemente il carico elaborativo e di rete per elaborare questi dati, ma soprattutto la dimensione dell’infrastruttura, che dovrà essere in grado di adattarsi in tempi rapidi a nuove esigenze.

C’è la necessità dunque di un’estrema elasticità, per far scalare le infrastrutture verso l’alto o verso il basso a seconda del successo del proprio progetto o applicazione. Una delle tendenze in atto è quella dell’hyperscale data center (Hdt).

Nel 2021 dovremmo avere 628 data center iperscala, secondo lo studio Cisco, un dato che è cinque volte più grande di quello del 2016 e che rappresenta il 53% del mercato server per data center e il 69% dell’intera potenza di elaborazione disponibile (+41% sul 2016).

Gli Hdt dovrebbero riuscire ad ospitare il 65% di tutti i dati distribuiti all’interno delle infrastrutture data center mondiali entro pochi anni, rappresentando il 55% di tutto il traffico dati al loro interno (+16% sul 2016).

Un’altra tendenza ben delineata dal documento Italtel è la virtualizzazione dei data center e l’impatto del cloud. Il 94% del carico di lavoro e di calcolo sarà processato da piattaforme cloud data center nel 2021.

La virtualizzazione delle infrastrutture (sia la parte computing, che storage e networking) passa per i software defined data center, tramite cui è possibile attivare in modo più veloce le risorse che occorrono per un determinato progetto. In passato, per ospitare una applicazione, era necessario allocare un insieme di risorse fisiche: computing, storage e networking.

Grazie alla virtualizzazione è possibile configurarle e collegarle con pochi click, utilizzando interfacce programmabili semplificate e unificate, ottenendo così una significativa automazione della gestione e della configurazione.

Il 75% di tutte le applicazioni cloud data center sarà legato all’utilizzo di piattaforme SaaS, o Software as a Service.