La notizia era nell’aria già da tempo e aveva già provocato non pochi malumori tra gli operatori mobili: ora la tanto temuta Apple Sim è arrivata, insieme al nuovo di zecca iPad Air 2, anche se sarà disponibile solo negli Usa e nel regno Unito e permetterà di scegliere tra un numero selezionato di operatori mobili.
La Sim, preinstallata nei modelli Wi‑Fi + Cellular, permetterà agli utenti di scegliere direttamente dall’iPad, quindi senza recarsi fisicamente in negozio, l’operatore e la tariffa più convenienti, senza necessità di sottoscrivere abbonamenti di lungo periodo. Un’opzione comoda anche per chi viaggia e che, trovandosi all’estero, potrà scegliere un piano tariffario da usare alla fine del viaggio. Negli Usa si potrà scegliere tra AT&T, T-Mobile e Sprint (Verizon non ha aderito), mentre nel Regno Unito tra EE, T-Mobile e Orange.
E’ ancora presto per dirlo, ma la novità introdotta da Apple potrebbe essere dirompente per l’industria mobile, soprattutto se la Sim dovesse essere integrata direttamente nell’iPhone.
Oggi, infatti, le carte Sim sono attivate dall’operatore quando un cliente si abbona ai suoi servizi, e permettono di identificare la persona che la utilizza, di autentificare la comunicazione e, quindi, di fatturarla. Da qui l’acronimo SIM – Subscriber Identity Module (Modulo di identificazione dell’abbonato).
Con il passaggio dalla telefonia di seconda generazione (GSM) e il decollo dirompente di internet mobile, che ha portato alla moltiplicazione dei punti di connessione alternativi alle reti mobili (tramite il Wi-Fi, ad esempio) le ‘vecchie’ Sim appaiono però non solo meno indispensabili, ma anche fattori in grado di rallentare lo sviluppo di nuovi servizi come i pagamenti mobili, dal momento che gli operatori non vogliono sempre ‘dividere’ la carte con le banche.
Nel momento in cui, quindi, la Sim venisse integrata direttamente nel telefonino, gli operatori perderebbero un prezioso legame con i clienti, i quali potranno passare più facilmente da un operatore all’altro senza dover necessariamente sottoscrivere abbonamenti di due anni come avviene ora e, soprattutto, comodamente seduti sul divano di casa, direttamente dal loro dispositivo. Da qui le proteste scatenate nel 2010, quando venne fuori che Apple stava lavorando al progetto allora denominato ‘Soft Sim’: tanto che gli operatori mobili si unirono in consorzio per giocare d’anticipo sulla tecnologia che l’azienda di Cupertino sembrava dovesse lanciare a breve.
A un certo momento sembrava addirittura che il progetto Soft-Sim fosse stato accantonato in favore della cosiddetta ‘micro-Sim’. In realtà Apple, evidentemente, ci stava solo lavorando in parallelo, per lanciarlo, abbastanza in sordina, 4 anni più tardi.
In Italia, al momento, l’opzione non è prevista, con buona pace degli operatori mobili, che potranno ancora mantenere coi loro clienti quella sorta di cordone ombelicale digitale garantito dalla Sim.