Società delle torri

Inwit, Vodafone e Tim pronte a cedere altre quote?

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Vodafone e Tim sarebbero pronte a cedere complessivamente una quota del 16% in Inwit, per scendere rispettivamente al 25% nella società delle torri.

Allentare ancora la presa su Inwit, come nelle premesse pre-merger. Cogliendo la finestra di mercato attuale. Dopo il repentino collocamento di poco più dell’8% complessivo avvenuto lo scorso 23 aprile (prezzo di cessione sul mercato di 9,60 euro per azione rispetto a un picco 11,07 euro toccati il 17 aprile), adesso Tim e Vodafone starebbero spingendo sull’acceleratore per diluire ulteriormente le rispettive quote nel capitale della società infrastrutturale quotata.

Tim deciderà in Cda il 18 maggio?

Così, secondo quanto appreso da più fonti finanziarie da MF-Milano Finanza, la società telefonica guidata dall’amministratore delegato Luigi Gubitosi sarebbe pronta a prendere la decisione già nel prossimo consiglio d’amministrazione fissato per lunedì 18 maggio e chiamato ad approvare i conti del primo trimestre.

Stando a quanto riporta il quotidiano finanziario, Advent sarebbe il fondo che potrebbe rilevare la partecipazione azionari, ma MF non esclude l’alternativa del collocamento sul mercato, per il quale era stato fissato un lock-up di 90 giorni, derogabili.

Tim e Vodafone pronte a cedere pacchetto del 16%

L’intenzione di Tim sarebbe quella di cedere un ulteriore tranche dell’8% per scendere così a una partecipazione del 25%. Un simile percorso sarebbe intrapreso dall’alleato Vodafone che a sua volta venderebbe un pacchetto 8%.

“Con il precedente collocamento – ricorda MF – Tim e Vodafone avevano incamerato 400 milioni ciascuna per l’8,6%. In base a questi valori di riferimento la cessione del 16% potrebbe garantire un incasso totale fino a 1,6 miliardi, 800 milioni a testa. Liquidità che Tim può utilizzare per l’ulteriore abbattimento del debito o per lo sviluppo della banda larga”.

Non più tardi di due giorni fa Inwit ha comunicato i dati del primo trimestre dell’anno, l’ultima trimestrale pre-merger, registrando ricavi pari a 103 milioni di euro, in aumento rispetto allo stesso periodo 2019 (94.9 milioni di euro) dell’8,5%.