Analisi

Huawei cresce ancora nel 2020, ma le sanzioni Usa cominciano a pesare

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Huawei chiude il 2020 con utili e ricavi in crescita nonostante la pandemia, ma le sanzioni Usa pesano sui conti in particolare sulle vendite di smartphone.

Il 2020 è stato un anno difficile per l’industria delle Tlc, ma Huawei può tutto sommato dirsi soddisfatta considerato lo scenario. Ricavi e utili continuano a crescere, grazie al mercato interno cinese: il mercato domestico ha registrato una crescita del 15,4% grazie al 5G. Ma nell’ultimo anno oltre alla pandemia, il produttore di attrezzature di rete e smartphone ha dovuto affrontare le sanzioni americane e il pressing dell’amministrazione Trump sui paesi alleati per escludere il vendor dalla realizzazione delle nuove reti 5G. E tutto questo alla lunga sta pesando sulla performance aziendale.

Pressing americano

Un pressing americano che, dai primi segnali lanciati dal nuovo presidente Joe Biden, non sembra allentarsi e che pesa soprattutto nel segmento degli smartphone.

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Ciò nonostante, Huawei ha chiuso il 2020 ha registrato un incremento degli utili di 64,6 miliardi di yuan (9,83 miliardi di dollari) in crescita del 3,2% rispetto al 2019 con un comprensibile rallentamento rispetto al +5,6% registrato l’anno precedente.

Anche i ricavi sono cresciuti, ma soltanto del 3,8% a 891,4 miliardi di yuan (115,5 miliardi di dollari), una frazione rispetto al +30% registrato nel 2019 prima delle sanzioni Usa.

Diversi fronti aperti

Di fatto, nel 2020 Huawei ha dovuto destreggiarsi su diversi fronti. Nel segmento consumer, ad esempio, il business degli smartphone di Huawei è stato pesantemente danneggiato dalle sanzioni americane con il blocco delle esportazioni di semiconduttori, che ha costretto l’azienda a cedere il suo brand Honor a novembre. Il suo primato nella top ten globale degli smartphone è insidiato da vicino da altri player come Samsung.

Consumer, Carrier e Enterprise

Tuttavia, il business Consumer di Huawei ha segnato un incremento nel 2020 del 3,3% a 74,1 miliardi di dollari, che è stato attribuito dall’azienda alla domanda crescente per smartwatch, laptop e cuffie (in crescita durante il lockdown) che hanno compensato il calo degli smartphone.

Se questa crescita potrà continuare resta da vedere. Nel quarto trimestre le vendite di smartphone all’estero sono diminuite di circa il 40%.

Nel contempo, il segmento di business Carrier, che riguarda le attrezzature di rete, è stato più stagnante. La battaglia portata avanti per mantenere il 5G nei diversi paesi del globo ha portato ad una crescita annua dello 0,2% a 46,4 miliardi di dollari.

Il segmento di business che è andato meglio di tutti è stato il segmento Enterprise, con un incremento dei ricavi del 23% a 15,4 miliardi di dollari.

Se i ricavi in Cina sono aumentati del 15,4%, fuori dalla Cina è stata tutta un’altra storia.  I ricavi sono diminuiti del 12,2% in Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA); in calo dell’8,7% nel resto dell’Asia; e in flessione del 24,5% nelle Americhe, ma quest’ultima non è certo una sorpresa.

Sanzioni Usa

Le sanzioni americane hanno avuto un effetto molto severo sui conti, con in effetto che ha iniziato a vedersi con più chiarezza nel quarto trimestre visto il calo dell’11% dei ricavi a 33,5 miliardi di dollari.

In secondo luogo, Huawei vuole adattarsi e superare queste sfide, confermando gli investimenti in R&D dove nel 2020 ha impegnato 21,65 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 20,1 miliardi dell’anno precedente ed entrando in nuovi mercati, come ad esempio l’agricoltura.

Con la pandemia che ancora galoppa e l’amministrazione Biden che non ha dato segni particolari di un cambio di rotta rispetto a Trump, il 2021 sarà un anno interessante per Huawei che punta ancora sull’effetto 5G in patria.