la partnership

Accordo Qwant-Huawei, motore di ricerca francese nei telefonini cinesi?

di |

Secondo Politico Jean-Claude Ghinozzi, ceo di Qwant dall'inizio del 2020, avrebbe chiesto agli azionisti di accettare un finanziamento di 8 milioni di euro sotto forma di obbligazioni convertibili, tramite il ramo di venture capital di Huawei.

Qwant sempre più vicino al colosso cinese delle telecomunicazioni Huawei. Secondo Politico, il motore di ricerca francese, vorrebbe chiedere a Huawei di finanziare il suo sviluppo.

Jean-Claude Ghinozzi, ceo di Qwant, avrebbe chiesto agli azionisti lo scorso 18 maggio di accettare un finanziamento di 8 milioni di euro sotto forma di obbligazioni convertibili, tramite il ramo di venture capital di Huawei. Questa decisione mirerebbe a consolidare le difese del motore di ricerca francese, che fa affidamento sul rispetto della privacy dei suoi utenti per differenziarsi.

Qwant: l’anti Google europeo che rispetta la privacy

Sostenuto dal governo francese e dal commissario europeo per la concorrenza Margrethe Vestager, Qwant è stato oggetto di controversie sin dal suo inizio. La giovane startup francese, che sta cercando di imporsi contro il colosso americano Google nel mercato europeo dei motori di ricerca, non ha soddisfatto appieno le aspettative.

Tuttavia, la decisione di rivolgersi a Huawei per finanziare il suo sviluppo potrebbe sorprendere. Al centro delle tensioni geopolitiche, il colosso cinese è da diversi mesi sotto sorveglianza in molti Paesi occidentali, Francia compresa. Bandita da Gran Bretagna e Svezia nella vendita di apparati per le reti 5G – ma non del tutto in Francia – Huawei è diventata azienda non sicura soprattutto anche negli Stati Uniti. Sospettata di spionaggio, la multinazionale ha faticato a esportare i suoi smartphone da quando è stata inserita nella lista nera dalle autorità americane.

Nonostante questa situazione, il sito Politico afferma che la banca statale francese Caisse des Dépôts – azionista di Qwant – sostiene l’operazione. Se questo supporto finanziario sarà confermato, spiega il quotidiano americano, Huawei potrebbe comunque avere il diritto di supervisionare le attività di Qwant.

Qwant e Huawei: una partnership già avviata

Le due aziende si sono già avvicinate lo scorso anno siglando una partnership lo scorso aprile. Privata di Google e dei suoi servizi, Huawei si è rivolta a Qwant come motore di ricerca per i suoi smartphone.

“La partnership di Huawei con Qwant è basata su un impegno condiviso: garantire la sicurezza e la protezione dei dati personali dei nostri utenti europei. Siamo sicuri di poter offrire ai nostri consumatori un maggiore controllo dei loro dati combinando il più alto livello di sicurezza offerto dagli smartphone Huawei con il motore di ricerca Qwant, ideato per garantire la massima privacy“, spiegava Pier Giorgio Furcas, Deputy General Manager Consumer Business Group Huawei Italia.

Secondo un portavoce di Qwant, questo investimento sarebbe solo un nuovo passo nella partnership esistente: “Concretamente, con il suo investimento obbligazionario, Huawei sta aiutando Qwant a sviluppare e ampliare la portata a livello europeo per tutti gli smartphone del marchio che saranno commercializzati in Francia, Germania e Italia”.