Alternativa ad Android

Harmony OS: cosa c’è da sapere sul sistema operativo di Huawei alternativo ad Android

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Huawei si sta preparando a passare da Android, sistema operativo di Google, a Harmony OS per tutti i suoi smartphone entro l’anno prossimo.

Il produttore cinese ha cominciato a sviluppare il suo sistema operativo proprietario nel 2012, anticipando così il bando dagli Usa.

Risale ai primi di settembre l’annuncio di Huawei Technologies di essere in procinto di preparare lo switch off dal sistema operativo Android ad Harmony OS per tutti i suoi smartphone entro il prossimo anno.

Di seguito quello che c’è da sapere sul sistema operativo proprietario di Huawei.

Cos’è Harmony OS?

Harmony (conosciuto come Hongmeng in cinese, nome mitologico che ricorda il caos primordiale) è un sistema operativo che Huawei ha cominciato a sviluppare nel 2012. L’idea nasce da un gruppo ristretto di top executive guidati dal fondatore per diminuire la dipendenza da Android, che avrebbe potuto rendere l’azienda cinese vulnerabile di fronte ad un futuro bando da parte degli Usa.

Un bando che poi di fatto si è concretizzato a maggio dello scorso anno, quando i nuovi modelli di Huawei hanno perso l’accesso ai servizi di Google sulla versione ufficiale di Android.

Poco più di tre mesi dopo, Huawei ha lanciato ufficialmente il suo Harmony OS.

Ma all’epoca, l’azienda di Shenzen ha reso noto di non avere ancora alcuna intenzione di installare l’Harmony sui suoi smartphone visto che Android di Google rimaneva la prima scelta e quindi voleva proteggere l’ecosistema in essere.

Diversamente da Google e Apple, che usano sistemi operativi diversi a seconda di diversi dispositivi elettronici, l’Harmony di Huawei può essere adattato a dispositivi e usi differenti, secondo l’azienda. Uno smart display della Honor, il budget brand di Huawei, lanciato in agosto è stato il primo prodotto a montare il nuovo OS, che peraltro è open source.

Il produttore cinese ha fatto sapere che Harmony sarà installato sui pc, indossabili e automobili già quest’anno, su smart speakers e cuffiette nel 2021 e su altri dispositivi fra cui visori di realtà virtuale nel 2022. L’obiettivo dell’azienda è fare di Harmony a breve il primo sistema operativo per smartphone e applicazioni IoT.

Harmony è soltanto un’altra versione di Android?

No, anche se può far girare le app che girano su Android. L suo lancio in agosto, è stato confermato il fatto che il sistema operativo è pronto per il suo lancio su smartphone in qualunque momento. La migrazione delle app di Android su Harmony è molto semplice e richiede un paio di giorni di lavoro, ha dichiarato l’azienda. La differenza principale fra Harmony e gli altri market leader vale a dire Android di Google e iOS di Apple, risiede nel kernel, che costituisce il nucleo o core di un sistema operativo, ovvero il software che fornisce un accesso sicuro e controllato dell’hardware ai processi ai processi in esecuzione.

I kernel

I kernel gestiscono le interazioni con l’hardware sottostante, allocano le risorse e definiscono il modo in cui i programmi vengono eseguiti e gestiti.

Android e iOS si basano su kernel monolitici, il che significa che tutto il necessario per eseguire il sistema esiste all’interno del kernel.

Harmony, invece, è un sistema operativo basato su microkernel progettato per essere utilizzato su tutti i dispositivi Huawei. Piuttosto che avere tutto nello stesso posto, un microkernel è più modulare.

E’ un po’ simile ai Lego: il sistema può essere suddiviso in componenti più piccoli e ricomposto per supportare dispositivi futuri e abilitare funzionalità specifiche.

In poche parole, i microkernel sono più leggeri perché eseguono solo operazioni di base su un dispositivo. Tutto il resto è lasciato ad altre parti del sistema, in esecuzione come processi esterni al kernel. Ciò significa che i microkernel sono più adattabili: gli sviluppatori non hanno bisogno di personalizzarli per ogni nuovo dispositivo.

I microkernel

Questa separazione tra le operazioni di base e quelle specifiche del dispositivo è fondamentale per l’obiettivo di Huawei di creare un ecosistema condiviso tra i dispositivi, dagli smartphone agli altoparlanti intelligenti, ai dispositivi indossabili e ai sistemi di bordo dei veicoli.

Perché ci sono così pochi sistemi operativi popolari?

La creazione di un sistema operativo unificato che può essere utilizzato su più dispositivi è un’attività molto impegnativa e ambiziosa, poiché gli sviluppatori devono tenere conto di tutti i processi che potrebbero essere richiesti dal software e dall’hardware nell’ecosistema. Si tratta di un progetto complesso che richiede un grande impegno di tempo e denaro.

Inoltre, gli sviluppatori devono assicurarsi che il sistema operativo sia compatibile con le app esistenti, che sono per lo più costruite per i leader di mercato Android e iOS. Un nuovo sistema che non può eseguire app popolari è di scarsa utilità per l’utente medio.

I tentativi passati di altre società per creare un’alternativa Android non sono riusciti a superare questo problema.

Tentativi passati di superare il duopolio Android iOS

Microsoft ha faticato a coinvolgere gli sviluppatori di app per creare app per la sua famiglia di sistemi operativi mobili Windows Phone, che è stata interrotta nel 2017, nonostante abbia cercato “molto duramente” di incentivarli, anche pagandoli e scrivendo app per loro. Ad un certo punto, l’azienda americana ha provato ad aggiungere un livello a Windows in grado di eseguire app Android, ma non è riuscito a far funzionare tutte le app Android senza problemi.

Anche Samsung ha provato a sostituire Android su smartphone con il suo sistema operativo Tizen, ma anche questo sforzo non è servito a nulla.

Allo stesso modo, se il sistema operativo Huawei non potrà eseguire app Android, la mancanza di un proprio ecosistema di supporto rimarrà una spina nel fianco per il vendor cinese.

Huawei ha una soluzione per questo sotto forma di uno strumento che ha sviluppato per 10 anni, noto come il compilatore Ark.

Utilizzando Ark Compiler, gli sviluppatori esterni possono rielaborare le app Android per Harmony, un processo che secondo Yu di Huawei richiederà circa uno o due giorni.

Riuscirà Harmony a sopravvivere e prosperare in un mercato di duopolio?

Secondo un rapporto di Statista nell’agosto di quest’anno, Android di Google e iOS proprietario di Apple hanno un predominio pressoché totale sui sistemi operativi degli smartphone, con quasi il 99% della quota di mercato globale.

Altri sistemi operativi, inclusi quelli di Samsung e Alibaba Group Holding, che hanno sviluppato rispettivamente i sistemi Tizen e YunOS, non sono riusciti a mettere radici. Le applicazioni di Tizen e YunOS sono state limitate alle smart TV.

L’alternativa di Harmony

Un’altra cosa sarà offrire la possibilità di migrare le app tramite Ark Compiler, ma se gli sviluppatori lo useranno è tutta un’altra storia: uno o due giorni non è tanto tempo, ma è comunque un giorno o due in più rispetto al flusso di lavoro corrente.

Il loro incentivo a farlo dipende dal fatto che i consumatori adottino Harmony OS e, sebbene Huawei rimanga nella lista nera del commercio statunitense, resta da vedere se gli utenti saranno in grado (o vorranno) migrare le popolari app statunitensi come Facebook e Twitter su Harmony tramite il Ark Compiler.