L'idea

Green economy, a Berlino gli orti urbani finiscono nei supermercati (video)

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Una startup tedesca porta gli orti urbani ‘high-tech’ nei supermercati della grande distribuzione: prodotti freschi, di prossimità, a km0, a basso impatto ambientale

L’innovazione tecnologica, l’intraprendenza degli innovatori, la voglia di mangiar sano e il sostegno delle comunità locali, stanno promuovendo da anni e con risultati via via più significativi un nuovo tipo di economia agricola urbana: a basso costo, a impatto ambientale zero, di prossimità e replicabile.

In Germania, a Berlino, la catena di supermercati Metro propone delle serre a coltivazione idroponica di insalata e erbe aromatiche ed officinali. Sono delle vere e proprie mini fattorie verticali, chiamate “Kräuter Garten”.

Un sistema di agricoltura hig-tech, che fa uso di lampade a LED, sensori digitali connessi in rete per gestire il calore interno alla struttura, la distribuzione dell’acqua, monitorare la crescita delle piantine ed elaborare informazioni utili per implementare questo tipo di economia.

Si tratta di un progetto sperimentale lanciato dalla startup Infarm, che presto sarà allargato ad altre colture, come pomodori, peperoni, zucchine, melanzane e molto altro. È così che si riduce quasi a zero il trasporto su gomma della grande distribuzione, tagliando emissioni e consumi, che si abbattono i costi e si consumano prodotti di prossimità, freschi e a km0.

Un tipo di agricoltura urbana che prende chiaramente spunto dall’esperienza decennale degli orti cittadini e della guerrilla gardening, e che sarà estesa anche a ristoranti, alberghi, mense aziendali e scolastiche, per contribuire in maniera decisiva allo sviluppo e l’affermazione del diritto ad un’alimentazione di qualità, della green economy in città e alla nascita di migliaia di nuovi posti di lavoro.

In Italia gli orti (urbani e extraurbani) coprono 3,3 milioni di metri quadri di territorio e sono curati e custoditi dal 46% degli italiani. Sono i dati della ricerca pubblicata lo scorso anno da Coldiretti e Censis (“Gli italiani nell’orto”), sulla diffusione e la promozione dell’agricoltura in città.

A livello nazionale, sono 57 i capoluoghi di provincia che hanno messo a disposizione orti urbani per la cittadinanza. Oltre che a Torino, superfici consistenti sono dedicate anche a Bologna e Parma, con più di 155 mila metri quadrati coltivati in ambiente urbano.

Secondo Coldiretti, l’investimento medio per realizzare un orto in giardino, o in un parco o un’area verde attrezzata, è di circa 250 euro per 20 metri quadrati (ma probabilmente si può spendere molto meno, se non pochissimo, grazie alle pratiche di condivisione e scambio).

Tra i tanti che ogni mattina e sera si recano nel proprio orto, c’è chi afferma di coltivare da sé piante e/o ortaggi soprattutto per la voglia di mangiare prodotti sani e genuini (25,6%), ma anche per passione (10%) e in piccola parte per risparmiare (4,8%).

Emerge anche un particolare interesse tra i giovani: tra quelli compresi tra i 18 ed i 34 anni, infatti, la percentuale sale al 50,8 per cento e, per quanto riguarda il genere, a coltivare l’orto è oltre il 47,5 per cento degli uomini a fronte del 43 per cento delle donne.