Il caso

Facebook ha bruciato 500 miliardi da quando si è ribattezzata Meta

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Da quando cinque mesi fa la casa madre di Facebook ha cambiato nome in Meta, il social network naviga in brutte acque.

Da quando cinque mesi fa la casa madre di Facebook ha cambiato nome in Meta, il social network naviga in brutte acque.

Aziende come Apple e Google hanno iniziato a includere modifiche alla privacy che stanno davvero ostacolando il modello di business di Meta, basato sul tracciamento del maggior numero possibile di dati personali per vendere merce grazie a questa micro targetizzazione estrema.

All’inizio del mese la compagna aveva già perso il 30% della sua capitalizzazione di borsa. E le cose sembrano andare sempre peggio per Meta.

Le misure sulla privacy di Apple e Google che consentono agli utenti di bloccare i tracker di Meta stanno chiaramente paralizzando le entrate dell’azienda, ma questi tracker erano anche già responsabili dell’abbandono da parte di molti utenti, che hanno voltato le spalle alla piattaforma.

Oltre tutto, un altro motivo che sta scalfendo da tempo ormai la popolarità di Meta e delle sue controllate (Facebook ma anche Instagram) c’è il maggiore appeal di altre piattaforme, in primo luogo TiTok, nella community dei più giovani.

Secondo il New York Mag, Meta ha bruciato 500 miliardi di dollari da quando la holding del gruppo ha cambiato nome. Ma il motivo di questo crollo non è da imputare soltanto al cambio di nome.