La Relazione

Exprivia, ricavi in crescita nel primo semestre 2018. Favuzzi, ‘Avviato il percorso disegnato per i prossimi anni’

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“Sono i primi risultati della spinta alla integrazione e sinergie nei mercati in cui Exprivia e Italtel operano, con un Piano Industriale fondato sulla capacità di far evolvere il modello digitale delle imprese per aiutarle a definire nuove strategie di business”

Dopo l’avvio del processo di integrazione tra Italtel ed Exprivia i ricavi relativi al primo semestre 2018 sono stati pari a 286,8 milioni di euro, di cui 75,7 milioni della sola Exprivia e 290,2 milioni pro forma delle due società insieme.

Nel dettaglio, il gruppo Exprivia chiude il semestre al 30 giugno 2018 con ricavi pari a 78,9 mln, +4,2% rispetto ai 75,7 mln del 2017; EBITDA a 6,1 mln rispetto ai 6,3 mln adjusted del 2017; EBIT a 4,0 mln rispetto a 3,9 mln adjusted del 2017; Utile ante imposte a 1,9 mln rispetto a 2,7 mln adjusted del 2017. La posizione finanziaria netta, a parità di perimetro, è pari a -58,9 mln, rispetto a -58,4 mln del 31 dicembre 2017.

Per quanto riguarda Italtel, il gruppo chiude il semestre con ricavi pari a 210,4 mln rispetto ai 216,6 mln del 2017; EBITDA a 1,9 mln, rispetto ai -1,3 mln del 2017; EBIT negativo per 5,5 mln rispetto ai –6,6 mln del 2017; Utile ante imposte negativo per 14,9 mln rispetto a -11,8 mln del 2017. La posizione finanziaria netta è in miglioramento a -152,7 mln, rispetto a -164,5 mln del 31 dicembre 2017.

Chiudiamo il primo semestre dell’anno con i primi risultati della spinta alla integrazione e sinergie nei mercati in cui Exprivia e Italtel operano, così come abbiamo annunciato lo scorso 12 luglio, con la presentazione alla comunità finanziaria del Piano Industriale, fondato sulla capacità di far evolvere il modello digitale delle imprese per aiutarle a definire nuove strategie di business”, ha commentato in una nota aziendale il Presidente e amministratore delegato di Exprivia, Domenico Favuzzi.

Il bilancio di questo semestre registra risultati in linea con i piani di entrambi i settori, ma soprattutto conferma l’avvio del percorso disegnato per i prossimi anni, che già da ora è indirizzato verso la convergenza sinergica delle culture e degli approcci di business”.

Nel primo semestre del 2018 è proseguita la diffusione di nostri prodotti proprietari e delle nostre soluzioni nei mercati in cui operiamo, con dinamiche promettenti in particolare in settori come quello della Cyber Security”, ha invece affermato Stefano Pileri, amministratore delegato Italtel.

La politica mirata alla diffusione della digitalizzazione delle aziende, ha inoltre fatto registrare una ottima performance nel mercato Enterprise e una significativa accelerazione dei progetti Banda Ultralarga per le cosiddette ’aree bianche’. Siamo convinti che il continuo stimolo a favore dei processi di trasformazione digitale possa imprimere un’ulteriore accelerazione agli investimenti”.

A livello operativo, si legge nel documento riassuntivo, cresce il mercato Banking, Finance & Insurance, +26,4%, grazie all’apporto del ramo dedicato ai servizi sistemistici per banche e società finanziarie acquisito nel secondo semestre del 2017, e al contributo della componente Digital Infrastructure di Italtel.

Tiene il mercato Energy & Utilities a +3,2% e spicca, invece, il mercato Retail & Manufacturing, con un significativo +35,2%, alimentato dall’affermarsi delle offerte di soluzioni Cloud e dalla spinta di Industria 4.0.

In crescita, infine, i ricavi del settore Healthcare a +14,8%.

Registrano una flessione il mercato Telco & Media, -9,0%, che sconta il rallentamento del mercato dei Service Provider in Italia, anche a causa del momentaneo rallentamento del progetto di rinnovamento della rete OPM (Optical Packet Metro) di TIM; il mercato Aerospace & Defence, -16,0%, e il mercato del Public Sector, -6,5% a causa dei cicli propri delle procedure di approvvigionamento pubblico.

Stabili i ricavi dei mercati internazionali, in un contesto politico e macroeconomico con qualche tensione nei paesi dell’America Latina, in particolar modo in Argentina dove il clima di generale incertezza ha causato un ritardo di molti degli investimenti previsti e la svalutazione valutaria della divisa argentina ha comportato perdite su cambi per 2,4 milioni di euro, che incidono sull’utile ante imposte di gruppo