Mobilità aerea urbana

Droni taxi, le prime rotte a New York e Chicago nel 2025. La corsa ai vertiporti

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Droni merci e passeggeri, taxi aerei e aeromobili privati, i cieli cittadini saranno le nuove strade da percorrere per la mobilità urbana, ma servono le infrastrutture eVTOL per il decollo e l’atterraggio. Non solo nelle città americane, ma anche in Europa si pensa a realizzare una rete di vertiporti capillare e facile da accedere al pubblico. Il modello di "metropolitana aerea".

Vertiporti a Chicago e New York entro il 2025

La mobilità aerea urbana cambierà la nostra esperienza della città e certamente il modo in cui ci muoveremo al suo interno. Non più attraverso strade congestionate, ma per aria. I droni ci sono, servono però al più presto un quadro regolatorio chiaro, standard comuni e un’estesa infrastruttura di vertiporti.

Gli Stati Uniti non hanno voluto perder tempo e soprattutto non vogliono perdere la corsa alle infrastrutture, che farà la differenza nel momento in cui tutto sarà pronto per il salto di qualità della mobilità aerea urbana.

La Uniter Airlines e Archer Aviation hanno annunciato nei giorni scorsi i piani per un servizio eVTOL (acronimo inglese per electric vertical take-off and landing, che sta per sistema elettrico a decollo e atterraggio verticali) di linea tra l’Aeroporto internazionale O’Hare e un primo vertiporto da realizzare al centro di Chicago entro il 2025. La stessa cosa accadrà a New York, con una rotta commerciale di linea tra l’aeroporto internazionale Newark Liberty in New Jersey e l’eliporto/vertiporto di Downtown Manhattan.

Non solo imprese private, in realtà da questa tecnologia anche il Governo americano si aspetta molto, tanto da averla inserita tra le “priorità” dell’amministrazione Biden nel settore aeronautico, perché garantirà una mobilità urbana più pulita, meno congestionata, più efficiente e di nuova concezione, diffusa e capillare sul territorio grazie alla rete di vertiporti in città. Un settore che trasformerà l’esperienza di mobilità in città, ma che ovviamente sarà anche un mercato per nuove opportunità di fare impresa e per creare nuovi posti di lavoro.

Secondo quanto riportato da smartcitydive.com, entro maggio 2023 la Federal aviation administration (FAA) dovrebbe rilasciare il piano di implementazione per gli aeromobili eVTOL, così da rilasciare i permessi per i test di volo già nel 2024.

In Danimarca si pensa ad una rete eVTOL tra città

Posto che di droni e velivoli eVTOL ce ne sono già diversi modelli in fase di progettazione e produzione, il nodo vero della mobilità aerea urbana sono i vertiporti, cioè l’infrastruttura di punti di atterraggio/decollo che dislocati in punti chiave della città (in termini di business, uffici, turismo, servizi pubblici e d’emergenza) favoriranno una mobilità più rapida.

Chicago è un esempio, ma la stessa cosa troviamo in Danimarca, dove l’Aeroporto Hans Christian Andersen e la Copenhagen Helicopter sono impegnati assieme nella realizzazione di una grande infrastruttura di vertipoirti, seguendo un’unica strategia “build it and they will come”, del tipo: se inizi a costruire quello che serve, poi investitori, aziende e pubblico pagante arriveranno.

Entro la prossima estate sarà lanciato il primo taxi volante sull’isola di Funen (o Fyn) e successivamente si realizzerà un vertiporto presso la stazione ferroviaria della città di Odense. Ma l’obiettivo è arrivare ad una rete di vertiporti che colleghi tra loro diverse città.

Vertiporti e rete dei trasporti pubblici

L’idea di base è integrare la rete dei trasporti pubblici con i vertiporti. Secondo il Presidente dell’aeroporto danese, Kim Kenlev: “Entro qualche anno in Danimarca si potranno prendere taxi droni per volare verso Copenaghen e all’interno della Capitale, ma anche verso altre destinazioni. Quello che serve ora è realizzare un’infrastruttura di vertiporti, che grazie alle soluzioni eVTOL aiuteranno il Paese a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione entro il 2030”.

Arrivati alla stazione dei treni si entra subito nel vertiporto e si vola verso la propria destinazione, che magari è l’aeroporto, ma potrebbe anche essere un centro congressi, un quartiere di attività commerciali, l’università o una struttura ospedaliera. È così che si vivrà la mobilità aerea urbana.

Per la Danimarca, le stime di Copenhagen Helicopter sono di 84 mila passeggeri di taxi droni al giorno entro il 2035. Prendere un mezzo del genere deve essere facile e diretto come saltare su un autobus o entrare in metropolitana.

La metropolitana aerea

Ci sono anche modelli più avanzati di mobilità aerea urbana, come quello di Dronepad Italy, che ha immaginato un circuito interno alla città simile a quello della metropolitana,  con tanti vertiporti al posto delle fermate, così da rendere agevole, facile e veloce (nonché economicamente accessibile) lo spostamento tramite drone passeggeri da un quartiere all’altro.

La mobilità urbana aerea sta diventando ormai una realtà. Decine di grandi player dell’aviazione e della mobilità terrestre stanno investendo in questo settore e in particolare nello sviluppo dei velivoli “eVTOL”. Per quanto riguarda invece le infrastrutture, cioè i vertiporti, i competitors sono molto meno numerosi e una realtà italiana, Dronepad Italy, che nasce dall’ esperienza pluridecennale del gruppo Helidecks nella realizzazione di eliporti, ha messo a punto un vertiport di dimensioni tali da poter essere utilizzato come stazione di atterraggio/decollo nell’ipotesi ormai consolidata dello sviluppo di “metropolitane aeree” a servizio delle grandi città”, ci ha spiegato Emanuele Angeli, CEO di Dronepad Italy.

La metropolitana aerea permetterà di decongestionare le strade e tutta la rete dei trasporti. Le stazioni saranno posizionate nelle zone a maggior concentrazione di traffico, ad esempio presso centri o quartieri commerciali, nelle strade degli uffici, ma anche cinema, aree di intrattenimento, strutture per convegni e centri culturali, stazioni ferroviarie e aeroporti. La metropolitana aerea, in considerazione di tragitti/rotte già prestabiliti, potrà essere decisamente più conveniente in termini di costi per l’utilizzatore finale – ha precisato Angeli – anche rispetto all’Air Taxi, che invece viaggerebbe con percorsi ad hoc per il cliente senza la possibilità di alcuna economia di scala”.

Milano-Cortina 2026

In Italia si sta percorrendo la stessa strada e già nel 2024 si potrebbero avere i primi voli di droni merci e taxi aerei tra l’Aeroporto Internazionale Leonardo Da Vinci e il centro di Roma, grazie alla collaborazione avviata tra Aeroporti di Roma, Volocopter e Mundys (ex Atlantia).

Altra rotta particolarmente interessante è quella su cui si sta lavorando per le Olimpiadi invernali 2026 di Milano-Cortina, con l’idea di realizzare diversi vertiporti sia nel Capoluogo lombardo, sia presso i siti olimpici.

L’Enac ha già avviato in Italia un percorso di sviluppo della mobilità aerea urbana assieme a Regioni e Città metropolitane, proprio per la realizzazione di una rete di vertiporti facilmente accessibili e diffusi, con l’obiettivo di porli al centro della vita economia, sociale e lavorativa delle persone e dei nostri centri urbani.