Mobilità

Infrastrutture e mobilità sostenibili, Atlantia cambia nome in Mundys

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Presentate le linee guida della crescita del Gruppo. Mundys è presente in 24 Paesi e in più di 600 grandi città in tutto il mondo (tra cui Londra, Miami, Singapore, Bogotà), con innovative piattaforme di mobilità urbana che consentono lo snellimento del traffico e la riduzione delle emissioni.

Un rinnovato assetto azionario, un nuovo management, nuove linee guida di sviluppo che guardano all’internazionalizzazione e alla conquista del primato globale sul fronte della gestione infrastrutturale e dei servizi di mobilità integrata e sostenibile. Sono questi i cardini di “Mundys”, la nuova realtà nata da un profondo processo di trasformazione a cui ha fatto seguito la conclusione dell’offerta pubblica di acquisto conclusasi lo scorso dicembre.

L’obbiettivo strategico di Mundys è di proseguire nella crescita e nella modernizzazione del Gruppo, investendo in infrastrutture sostenibili (in primis aeroporti e reti autostradali) e in innovazione tecnologica, accompagnando le persone durante tutte le fasi del proprio viaggio, sia urbano che di lungo raggio, attraverso servizi di qualità e massimamente attenti al rispetto dell’ambiente.

Il nuovo nome della holding – deliberato dall’Assemblea Straordinaria degli Azionisti tenutasi il 14 marzo – e le linee guida di crescita dei prossimi anni sono stati presentati il 15 marzo a Milano, dove Giampiero Massolo (Presidente di Mundys), Alessandro Benetton (Presidente di Edizione e Vicepresidente di Mundys) ed Enrico Laghi (Ceo di Edizione) hanno riunito per la prima volta i vertici delle principali asset companies del Gruppo: José Aljaro Navarro (Ceo di Abertis) insieme ad Ana Bonet (Ceo di Elizabeth River Crossing), Gabriele Benedetto (Ceo di Telepass), Franck Goldnadel (Ceo di Aéroports de la Côte d’Azur), Diego Savino (Ceo di Grupo Costanera), Marco Troncone (Ceo di Aeroporti di Roma), Jan Villwock (Cfo di Yunex Traffic).

L’idea del nuovo brand è nata circa un anno fa, tra i nuovi e più giovani dipendenti di Mundys, desiderosi di rappresentare l’esperienza di forte cambiamento vissuta in azienda. La proposta è stata subito accettata dai vertici di Mundys, dall’azionista Edizione e dal suo Presidente Alessandro Benetton, e sposata in seguito anche da Blackstone, al termine del delisting.

Mundys, sviluppato con il supporto dell’agenzia internazionale Future Brand, è una parola dalla forte assonanza latina, che richiama la globalità. Il suo simbolo racchiude i flussi e il dinamismo dei viaggiatori, mentre le cromie rappresentano due caratteristiche fondanti del nuovo corso della holding, e cioè l’innovazione e l’attenzione all’ambiente.

Già oggi Mundys è presente in 24 Paesi, con asset iconici e strategici e con infrastrutture e servizi integrati tra loro. Ogni anno sulle reti del Gruppo vengono effettuati oltre 3 miliardi di transiti di automezzi leggeri e pesanti, mentre gli aeroporti italiani (Fiumicino e Ciampino) e francesi (Nizza, Cannes e Saint Tropez) ospitano 60 milioni di passeggeri e ulteriori 7 milioni di persone usano i servizi di mobilità di Telepass. Mundys è anche presente in più di 600 grandi città in tutto il mondo (tra cui Londra, Miami, Singapore, Bogotà) con innovative piattaforme di mobilità urbana che consentono lo snellimento del traffico e la riduzione delle emissioni. Sono oltre 23.000 i dipendenti della nuova realtà, di cui circa 6.000 solo in Italia.

La testimonial della campagna di comunicazione di Mundys è Vanessa Benelli Mosell, giovane direttrice d’orchestra e concertista molto nota all’estero. Vanessa è stata scelta in quanto rappresenta un’eccellenza italiana che, sulla base dello studio e delle proprie competenze, si è costruita un percorso professionale di successo a livello internazionale, esibendosi nei principali teatri europei. Domani, giovedì 16 marzo, nell’Area di Imbarco E del Terminal 3 dell’aeroporto di Fiumicino, Vanessa dirigerà la JuniOrchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, composta da circa 110 elementi, la cui età media è di circa 20 anni.