Transizione ecologica

Dispositivi elettronici, come e dove riciclarli

di |

Il modo più giusto, sostenibile e vantaggioso per smaltire un vecchio dispositivo elettronico che non usiamo più. Non solo riciclo di materiali che ancora hanno un grande valore economico, ma anche donazioni e riconsegna al produttore per uno sconto sull’acquisto di un nuovo prodotto. I consigli.

Un pianeta invaso dai dispositivi elettronici e il tempo dei RAEE

In tutto il mondo ci sono ormai più dispositivi elettronici attivi che esseri umani. Personal computer, smartphone, tablet, televisori, orologi e braccialetti smart, computer portatili e tanti altri gadget. Un enorme mercato che ha superato i 1.000 miliardi di dollari di valore nel 2020, secondo stime Global market insight.

Stiamo parlando del sempre più rilevante settore RAEE, rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Il nostro Paese ne produce oltre 1 milione di tonnellate all’anno, quasi 18 kg per abitante, ma cresce anche la raccolta, con una media annuale del +6,4% nel 2020.

Un settore che grazie all’internet delle cose, all’iperconnettività e alle smart home/smart city continuerà a crescere senza sosta, con stime per il 2027 che indicano un mercato dell’elettronica di consumo superiore ai 1.500 miliardi di dollari, con un tasso di crescita medio annuo del +8% (Cagr 2021-2027).

Certamente, vale sempre la regola che prima di comprare qualcosa è bene valutare quanto ci serva, ma di fatto il tasso di ricambio di un device nuovo al posto di uno vecchio è sempre più rapido. Alla fine del suo ciclo vitale, che fine farà ognuno dei telefoni, dei computer e dei televisori di cui non vediamo l’ora di disfarci?

La green economy del riciclo e del riuso

Il problema è enorme, soprattutto in epoca di transizione ecologica. Non si deve più parlare di rifiuti, o dovremmo trovare il modo di non farlo. Tutto ciò che buttiamo via in realtà ha ancora un enorme valore economico e di mercato e per questo il riciclo ed il riuso sono fondamentali per la decarbonizzazione e la riduzione dell’impatto industriale sull’ambiente e le sue risorse.

Secondo uno studio delle Nazioni Unite, nel 2019 sono stati prodotti 53,6 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici e solo il 17,4% di questi è stato smaltito correttamente.

Molte grandi aziende del settore hanno iniziato a produrre nuovi dispositivi con una percentuale crescente di componenti 100% riciclate, tra cui plastica, vetro, metallo e alluminio.

La Apple ha annunciato che il suo MacBook Air da 13 pollici e display Retina contiene il 40% di materiali riciclati.

C’è poi da considerare che tali materiali sono anche altamente inquinanti, perché contengono sostanze tossiche come piombo, mercurio, cadmio, che per essere smaltite in maniera sicura devono essere sottoposte a determinati trattamenti.

Cosa fare con i RAEE, come e dove smaltirli correttamente?

Intanto, come è suggerito in un articolo su consumerreports.org, conviene sempre rivolgersi a chi ne sa più di noi, quindi dei centri locali e territoriali per ricevere consigli su dove e come riciclare determinati dispositivi, tra cui le batterie.

Nel nostro Paese, tra gli altri, ci sono il consorzio ERP Italia o il consorzio Ecolamp, che offrono consigli su come e dove smaltire correttamente tali dispositivi.

Ci sono numerose aziende produttrici che si sono organizzate per la raccolta e il riciclaggio di device a fine vite, anche in cambio di sconti a volta piuttosto sostanziosi per l’acquisto poi di un apparecchio nuovo (la cosiddetta rottamazione, servizio offerto dalle principali catene di rivenditori e dai produttori stessi, che poi è l’attuale “Ritiro Uno contro Uno“).

Dal 2016 si è aggiunto il cosiddetto “Ritiro Uno contro Zero“, che consente di restituire ai negozianti l’apparecchiatura non più funzionante senza alcun obbligo di acquisto di nuovi dispositivi.

Prima di buttare via un apparecchio elettronico è bene anche valutare seriamente se è davvero in cattivo stato o se invece possa ancora essere utilizzato, magari da qualcun altro. In quest’ultimo caso si potrebbe donare il device che vogliamo cambiare ad un ente di beneficienza o un’organizzazione non profit (tra cui centri per anziani, centri per i migranti e centri ricreativi per fare degli esempi).

Ad esempio ci sono il Progetto Nuova Vita, dedicato al riciclo e il riuso, la piattaforma web Pc4u.tech, per donare un device ad uno studente che non ne dispone, o l’iniziativa Device4All, che punta a raccogliere le donazioni di apparecchi elettronici per rigenerarli e offrirli a chi ne ha bisogno.

Cosa non fare mai

Ovviamente, non si devono mai buttare i nostri apparecchi elettronici nel sacchetto dei rifiuti indifferenziati, ne nel vetro o la plastica, ne tanto meno abbandonarli in discariche abusive, si devono conferire nelle isole ecologiche di cui è dotato ogni centro abitato.

La via più semplice rimane consegnare i RAEE nei negozi che vendono articoli elettrici ed elettronici, non solo i punti vendita specializzati, ma anche i supermercati.