Il passaggio

Digitale terrestre, a quando il passaggio al DVB-T2? Chiesto lo switch-off entro il 2023

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Le emittenti locali chiedono al Governo di fissare entro la fine dell’anno lo switch off del DVBT e il passaggio al nuovo standard di trasmissione del digitale.

Che fine ha fatto il passaggio al DVB-T2, il digitale terrestre di seconda generazione? Il passaggio doveva avvenire entro gennaio 2023, ma ancora siamo indietro. Eppure il tema è strategico, perché riguarda il passaggio della banda 700 Mhz dal settore televisivo all’industria del mobile in ottica 5G. Un mancato passaggio al DVB-T2 penalizza certamente il settore dell’emittenza locale. Meno le emittenti nazionali, Rai e Mediaset in prima fila, favorevoli al mantenimento dello status quo del digitale terrestre il più a lungo possibile. E così, per il DVB/T c’è effettivamente una questione da risolvere. Le locali vorrebbero che gli operatori di rete (RaiWay e EiTowers) passassero al DVB/T2 per avere più capacità trasmissiva, mentre le nazionali vogliono rimanere sul DVB/T per non perdere gli utenti che hanno ancora un televisore in DVB/T. E sono ancora molti, la maggior parte.

Ma cosa sta rallentando il via libera al DVB-T2?

In estrema sintesi: le grandi emittenti nazionali ritengono che si debba ritardare il passaggio definitivo al DVB-T2, perché ancora in Italia ci sono troppe TV non compatibili, mentre le piccole emittenti locali affermano che finché non si farà il passaggio non verranno dismesse le vecchie TV.

In altre parole, è necessario aggiornare il parco televisori degli italiani ma le diverse campagne e i voucher messi a disposizione dallo Stato per ora non hanno scaldato i consumatori, che stanno nicchiando anche perché i vecchi televisori ancora ricevono il segnale del DVBT che ancora funziona.

Ma, allora, quando finisce lo Switch Off?

L’ultimo decreto in merito è ancora quello del 30 luglio 2021, che definiva i tempi del “refarming” delle frequenze (cioè l’abbandono delle frequenze già assegnate al 5G). Il refarming è finito da mesi, ma del DVB-T2 ancora non c’è traccia sulle nostre Smart TV.

A sottolineare questo ritardo in primo luogo Aeranti Corallo, l’associazione che rappresenta la stragrande maggioranza delle emittenti locali. In una nota, l’associazione chiede al Governo di fissare un limite temporale per la sostituzione dei televisori. “AERANTI-CORALLO ritiene che debba essere fissata al più presto e, comunque entro il corrente anno 2023, la data per il passaggio dell’intero sistema televisivo nazionale (tv nazionali e tv locali) alla tecnologia DVB-T2/HEVC. Solo in questo modo ci sarà una accelerazione della vendita dei televisori e dei decoder idonei alla ricezione della nuova tecnologia – si legge in una nota – Occorre, peraltro, rilevare che negli ultimi anni vi è, comunque, già stato un forte sviluppo del mercato delle smart-tv che sono predisposte anche per la ricezione DVB-T2/HEVC. Con lo sviluppo della nuova tecnologia trasmissiva le tv locali saranno stimolate ad effettuare investimenti al riguardo, con conseguenti nuove opportunità per l’utenza”.

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