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DDL AI, rinvio alla discussione in Aula. Cosa può cambiare

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La maggioranza ha richiesto la segnalazione degli emendamenti più importanti e quindi ci sarà una istruttoria più approfondita sulle proposte.

Il DDL AI, approvato in prima lettura dal Senato e ora in esame alla Camera, prosegue il suo iter parlamentare con diversi nodi ancora da sciogliere.

Dopo il passaggio alle Commissioni IX (Trasporti, poste e telecomunicazioni) e X (Attività produttive), il testo è entrato nel vivo del confronto tra maggioranza e opposizione, con numerose proposte emendative avanzate dai gruppi parlamentari come si legge nel testo della seduta congiunta del 27 maggio 2025.

Emendamenti, respingimenti e nuovo testo del Governo

Nel bollettino la maggioranza ha confermato un atteggiamento di chiusura nei confronti delle modifiche proposte dalle opposizioni, respingendo una lunga serie di emendamenti mirati a definire meglio le finalità e l’ambito di applicazione dell’AI e garantire una maggiore tutela dei diritti fondamentali, dei dati personali e della cultura nazionale. Inoltre le modifiche dell’opposizione volevano introdurre riferimenti più espliciti ai rischi legati alla profilazione, alla sovranità digitale e alla protezione delle diversità culturali.

Gli emendamenti 1.2 (a firma Fede), 1.5 (Peluffo), 1.6 (Alifano) e 1.7 (Pastorino)sono stati tutti respinti. Il Governo ha nel frattempo presentato il proprio emendamento 6.15, che si prevede venga approvato, rendendo necessaria una terza lettura al Senato.

DDL AI: il Governo cambia idea: “Sì per PA a sistemi su server esteri”

Con l’emendamento 6.15, il Governo propone di eliminare la norma – approvata al Senato – che obbligava le Pubbliche Amministrazioni a utilizzare sistemi di intelligenza artificiale solo se installati su server ubicati in Italia, per motivi di sicurezza nazionale.

La modifica aprirebbe all’uso di AI anche su infrastrutture all’estero, sollevando dubbi sulla tutela dei dati sensibili e sulla sovranità digitale. La richiesta di cancellazione di questa norma era arrivata anche da OpenAI, che la riteneva in contrasto con il principio Ue della libera circolazione dei dati.

DDl AI: il percorso è destinato ad allungarsi

In parallelo, è stato avviato il meccanismo di segnalazione degli emendamenti prioritari da parte dei gruppi parlamentari, con l’obiettivo di concentrare il dibattito su una selezione ristretta di proposte da valutare con maggiore attenzione. Questo passaggio rappresenta una fase chiave per cercare una sintesi tra posizioni differenti e, al tempo stesso, accelerare un esame che rischia di rallentare l’approvazione definitiva del provvedimento.

Il percorso è tuttavia destinato ad allungarsi: l’approvazione dell’emendamento 6.15 comporterà un nuovo passaggio al Senato, con conseguente rinvio della discussione in Aula alla Camera, prevista solo dopo l’esame dell’intero pacchetto di emendamenti, subemendamenti e del testo aggiornato. Di conseguenza, i tempi si allungheranno.

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