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dcx. Miti da sfatare sul mobile commerce

di Dario Melpignano, Ceo di Neosperience |

Solo un terzo delle aziende occidentali hanno già sviluppato un piano marketing che sappia sfruttare in pieno lo smartphone “per vendere”. Il problema è dovuto a tutta una serie di miti sul mobile commerce che impediscono i cambiamenti necessari, in termini di visione e investimenti.

dcx è una rubrica quotidiana dedicata alla Digital Experience a cura di Dario Melpignano, Ceo di Neosperience. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui. Per la versione inglese vai al blog.

Il numero di dispositivi venduti è cresciuto in maniera esponenziale nel 2015, lasciando pochi dubbi sull’importanza delle connessioni mobile nella costruzione di una strategia digital. Nonostante questo trend positivo, però, solo un terzo delle aziende occidentali hanno già sviluppato un piano marketing che sappia sfruttare in pieno lo smartphone “per vendere”. Il problema è dovuto – almeno in parte – a tutta una serie di miti sul mobile commerce che impediscono i cambiamenti necessari, in termini di visione e investimenti.

Dopo tutti i cambiamenti di cui siamo stati testimoni negli ultimi anni, pensi ancora che il settore retail sia lo stesso di dieci anni fa? Il comportamento dei clienti, in un mondo sempre più digitale, è guidato dall’evoluzione della tecnologia mobile. L’unica mossa saggia – per la sopravvivenza del business – è di accelerare il passo e mettere in atto una trasformazione profonda, prima che sia troppo tardi. Non si tratta certo di un percorso semplice o indolore, ma è l’unico che potrà assicurarti la capacità di creare connessioni di valori con i tuoi clienti e accrescere la rilevanza del tuo brand.

Senza voler citare l’incidenza dell’e-commerce sul fatturato totale del settore, l’importanza del mobile per il retail è resa ancora più evidente dalle seguenti statistiche:

  • Il 60 per cento dei clienti usa lo smartphone mentre si trova in negozio, il 50 per cento quando si sta recando in negozio.
  • Il 47 per cento dei clienti usa lo smartphone per cercare informazioni su aziende e prodotto locali.
  • Il 46 per cento dei clienti usa lo smartphone per confrontare i prezzi prima di andare in negozio.

Chi ha provato a gettarsi nell’arena mobile senza una pianificazione ha provato la bruciante sensazione di aver perso una opportunità importante. La semplice volontà di fare qualcosa non porta da nessuna parte senza sapere come farlo. Partiamo proprio eliminando quei luoghi comuni, miti e pregiudizi che rischiano di mettere in pericolo la tua strategia (e i tuoi investimenti).

Il mobile NON è solo un altro canale tra tanti – è, al contrario, il canale più importante nel customer journey plasmato dal mobile.

Il mobile commerce NON è solo per i clienti digitali – anche se i millennial rappresentano il punto di riferimento, i settori più promettenti sono quelli meno digitalizzati.

Il mobile marketing NON si limita alla pubblicità – fin troppi confondono i due termini ma è ormai chiaro che l’advertising rappresenta solo una piccola parte del marketing mobile.

Il mobile commerce NON uccide il negozio tradizionale – è ormai evidente che il negozio fisico non scomparirà molto presto. Di certo, però, dovrà reinventarsi per sopravvivere.

Il mobile commerce NON è solo per i grandi brand – al contrario, utilizzare il mobile come canale privilegiato può aiutare le piccole aziende locali a raggiungere i clienti quando sono pronti a prendere decisioni di acquisto.

Per approfondire:

http://blog.neosperience.com/4-mobile-marketing-trends-for-2016-digital-customer-experience

http://blog.neosperience.com/the-future-of-retail-2016-how-to-reinvent-the-customer-experience

http://blog.neosperience.com/how-social-commerce-war-will-change-retail-customer-experience