La vertenza

Call center: vertenza Accenture, salta il tavolo al Mise

di |

Allarme dei sindacati dopo il mancato accordo al tavolo del Mise sulla vertenza del call center Accenture di Palermo.

‘Dopo l’ennesima riunione, tra le segreterie nazionali e le aziende British Telecom ed Accenture, sulla vertenza che riguarda i 262 lavoratori di Palermo, il sindacato malgrado i vari sforzi per ricercare una soluzione non ha potuto fare altro che constatare l’indisponibilità da parte delle aziende a ricercare, un confronto costruttivo per risolvere la vertenza’. Così in una nota Salvo Ugliarolo, segretario generale della Uilcom Uil: ‘Oltre alla totale chiusura delle aziende, malgrado i numerosi incontri fatti fino a ieri, abbiamo assistito all’incapacità da parte del Mise a dare il proprio contributo istituzionale per trovare una soluzione al problema’.

Secondo il sindacato, adesso il rischio è l’apertura delle procedure di licenziamento nei confronti dei lavoratori del sito di Palermo. ‘Malgrado le disponibilità, a parole, da parte delle istituzioni ad affrontare il problema che riguardano i Call Center, abbiamo dovuto registrare, invece, l’imbarazzante silenzio della parte politica e soprattutto l’assenza del Ministro Guidi e dei suoi sottosegretari per affrontare questa vertenza e quella più in generale delle tante aziende di Call Center’, aggiunge Ugliarolo che non esclude una nuova mobilitazione di protesta del settore call center.

Ancor più netto il giudizio della Slc-Cgil: “Nella serata di ieri si è rotto il tavolo di trattative sulla vertenza British Telecom e Accenture – si legge in una nota di Michele Azzola, segretario nazionale Slc Cgil – La decisione di BT di portare via il lavoro svolto dal sito di Palermo per spostarlo in un altro territorio, peraltro mai comunicato, si conclude nel modo più tragico: il licenziamento di 262 lavoratori, mediamente quarantenni e con percentuale molto elevata di donne, fra cui molte mamme.”

“Il tutto si è consumato nel totale silenzio del Governo che di fronte a un’azienda che ha ricattato le istituzioni, i lavoratori e le loro rappresentanze cercando di ottenere il massimo profitto dal bisogno di lavoro che attraversa l’Italia e in particolare aree come quella palermitana, non ha ritenuto di spendere una parola a favore della permanenza sul sito dell’attività lavorativa”, prosegue il sindacalista.

“Il Ministro Guidi, che è stato molto attivo per tracciare la mediazione su quanti soldi Accenture dovesse riconoscere a British Telecom per assumere il 70% dei lavoratori interessati, non ha detto una parola per denunciare il ricatto messo in atto dalle due aziende: accettare, attraverso la firma di un accordo transattivo tombale, condizioni di minor salario (cancellando gli scatti di anzianità e i livelli retributivi), di minori diritti (attraverso il controllo a distanza delle performance dei lavoratori) per continuare a fare il lavoro che già fanno da anni oppure perdere il posto di lavoro”.

“E’ finito il periodo della pace sociale e della responsabilità nel settore delle TLC per aprire la stagione del conflitto sulle contraddizioni che non si vuole risolvere”, chiude Azzola. (P.A.)