la conferma

Banda Ultralarga, Patuano: ‘Non c’è solo Metroweb’

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Confermati i recenti  incontri tra l'ex monopolista e F2i, dall'ad di Telecom Italia, Marco Patuano che ha poi parlato della riapertura della consultazione pubblica, del ritardo tecnologico dell'Italia e dell'arrivo di Bollorè.

“Non c’è solo Metroweb” fa sapere Marco Patuano, ad di Telecom Italia alla domanda dei giornalisti -al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia- sui presunti rumours riguardanti gli incontri tra l’ex monopolista e F2i. “Le negoziazioni non si fanno con gli articoli di giornale. Le conversazioni, in realtà, non si sono mai interrotte” ha poi continuato.

Per quanto riguarda invece la riapertura della consultazione pubblica sulla Strategia nazionale per la banda ultralarga, Patuano fa sapere che l’azienda non ha ancora avuto incontri con rappresentanti dell’esecutivo su questo tema, ma  “ha fatto bene il ministero dello Sviluppo Economico a riaprire la consultazione sul piano della banda ultralarga, sembra una decisione positiva che prende atto della volontà degli operatori sul piano che era un buon progetto per farlo diventare un ottimo progetto”.

“Nel frattempo – spiega – abbiamo comunicato la nostra volontà di costruire l’infrastruttura di rete con risorse nostre in 40 città. E’ una prima tranche perché non si riescono a cablare 200 città contemporaneamente. Il nostro interesse è molto concreto”.

Sul tema dello sviluppo tecnologico del paese, Patuano non usa mezze misure. “Siamo in ritardo. Credo ci siano un’infinità di concause”, ma per adeguarci alle infrastrutture e colmare il ritardo impiegheremo meno di quanto si possa immaginare”. 

“Abbiamo cablato un terzo del Paese con la fibra” ci tiene a precisare Patuano “Il debito dell’azienda non è più un problema, abbiamo i soldi. Stiamo accelerando ma siamo consapevoli che aver coperto un terzo del Paese non è sufficiente, per questo cui siamo dati l’obiettivo di arrivare al 75% di minima in 30 mesi, a fine 2017”.

E dell”arrivo imminente di Bollorè con l’8,3% non sembra essere preoccupato. Alla domanda se si senta libero nonostante l’azionista di Vivendi diventerà  il primo socio del gruppo italiano ha risposto “sinceramente si”  aggiungendo “ho un’idea partecipativa di leadership ma se sbaglio e’ colpa mia, pago io per tutti”. 

Ad ogni modo, i risultati dell’avvicinamento tra l’ad F2i Renato Ravanelli e l’ad Telecom Marco Patuano si vedranno soltanto il 7 maggio, data del Cda di Telecom Italia. Forse, il vero momento cruciale della partita, dal momento che si capirà davvero quali sono le intenzioni di Telecom nel piano nazionale della banda ultralarga.

Chiaro è che con la manifestazione d’interesse per le 40 città da coprire in fibra con tecnologia Ftth (Fiber to the home) e Fttb (Fiber to the building) inviata a Infratel il 31 marzo, Telecom Italia ha di fatto provocato la riapertura della consultazione pubblica -che  prenderà il via dalla prossima settimana e dovrebbe durare all’incirca 30 giorni-  sulla Strategia nazionale per la banda ultralarga, approvata il 3 marzo dal Governo.

Molte quindi sono le incognite, dall’impasse dei decreti attuativi dello Sblocca Italia, che riguardano il credito d’imposta per le aziende che investono, fermi alla Ragioneria del MEF per mancanza di coperture, alla revisione- tramite riapertura della consultazione pubblica- della manifestazione d’interesse a investire da parte degli altri operatori. Tutto è ancora in ballo.