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AI, la Cina ha almeno 130 grandi modelli linguistici (LLM), il 40% del totale globale. Appena dietro la quota del 50% degli USA

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L'obiettivo dichiarato della Cina è quello di raggiungere la "leadership globale dell'IA" entro il 2030.

Nella supremazia tecnologica la Cina si fronteggia con gli Stati Uniti ovviamente anche sull’Intelligenza Artificiale. Secondo i dati riportati da Reuters, la Cina ha almeno 130 grandi modelli linguistici (LLM), il 40% del totale globale. Appena dietro la quota del 50% degli USA.

E 11 grandi modelli cinesi di intelligenza artificiale, tra cui ERNIE Bot di Baidu, hanno ottenuto l’approvazione per il rilascio al grande pubblico.

L’obiettivo dichiarato della Cina è quello di raggiungere la “leadership globale dell’IA” entro il 2030.

Dal 2022, la Cina ha adottato tre leggi separate sull’IA. Queste leggi si concentrano sui “deepfake”, sull’intelligenza artificiale generativa e sui sistemi di raccomandazione algoritmica per notizie e contenuti sui social media. Questo nuovo quadro normativo è notevolmente diverso dall’AI Act dell’UE e dall’approccio degli Stati Uniti. 

Insieme all’UE, la Cina è stata probabilmente l’autorità di regolamentazione dell’IA più attiva al mondo.

La Cina è ora nel bel mezzo del varo di alcune delle prime e più dettagliate normative al mondo che disciplinano l’intelligenza artificiale.

Le tre normative cinesi più concrete e di impatto sugli algoritmi e l’AI sono il regolamento del 2021 sugli algoritmi di raccomandazione, le regole del 2022 sui contenuti generati sinteticamente e la bozza di regole del 2023 sull’AI generativa.

Leggi un report ben dettagliato delle normative sull’AI della Cina