Infrastrutture

Il Virtual Private Cloud di Aruba per Alce Nero

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Qualità del cibo biologico, certificazione di efficienza, sostenibilità e origine naturale dei prodotti del terreno e del territorio, così Alce Nero è divenuto un’eccellenza “bio” a livello nazionale ed internazionale. La crescita tecnologica dell’azienda e la migrazione al Virtual Private Cloud di Aruba.

Alce Nero, una storia “bio” tutta italiana

Alla fine degli anni Settanta del secolo passato l’agricoltura biologica inizia a prendere piede in Italia in maniera decisa. La tendenza a tornare a lavorare la terra e a comprare cibo di qualità, sposta l’attenzione dei consumatori verso mercati e metodi di lavoro che favorivano le produzioni alimentari naturali di qualità.

Alce Nero è stato pioniere dell’alimentazione “bio” nel nostro Paese, con una storia che parte dal 1978 e che nei decenni non ha fatto altro che radicarsi sempre di più in molte regioni, fino a divenire un vero e proprio modello di alimentazione, non solo a livello nazionale.

Apprezzata dai consumatori italiani ed esteri, la proposta Alce Nero conta attualmente oltre 300 specialità che comprendono anche una linea dedicata alla prima infanzia, una linea certificata Fairtrade di origine latinoamericana, tè e riso basmati di provenienza asiatica e, infine, una linea dedicata al prodotto fresco e surgelato.

Il passaggio al Virtual Private Cloud di Aruba

Una filiera del genere comporta un altrettanto elevato livello di innovazione e certamente necessita di una distribuzione logistica ampia, articolata e capillare, con una complessa gestione del magazzino che nel 2022 ha spinto Alce Nero ad inaugurare a Castel San Pietro Terme, in provincia di Bologna, una struttura di 25 mila metri quadrati, con una dotazione tecnologica di soluzioni wireless, lettori wearable, strumenti per l’internet delle cose (IoT) e un continuo processo di produzione e scambio di dati che richiedeva alta stabilità dell’ambiente di rete e continua disponibilità delle informazioni.

La proposta di Aruba Enterprise – la divisione del gruppo Aruba che offre soluzioni complesse e tailor made in ambito cloud, data center e trust services a organizzazioni enterprise e pubblica amministrazione – di adottare la soluzione di Virtual Private Cloud, con le sue garanzie di disponibilità delle risorse al 100% e i tempi di accesso garantiti, è stata risolutiva per poter creare un ambiente in cloud che risultasse perfettamente trasparente all’applicazione esistente.

Il nuovo data center appare così come un segmento della rete interna dell’azienda, con una latenza inferiore ai 10 millisecondi, e proprio per la natura della strumentazione stessa, che lavora in modalità wireless in magazzino, non è praticamente cambiato nulla dal punto di vista tecnico, ma la differenza diventa sostanziale in termini di miglioramento dei livelli di operatività.

I vantaggi del VPC di Aruba

Il primo vantaggio insito nella proposta di Aruba Enterprise è nel modello stesso di migrazione al cloud e lo racconta Rambelli Lombini, IT Manager di Alce Nero SpA: “il passaggio al nuovo ambiente è avvenuto in totale continuità sfruttando il meccanismo che Aruba prevede in genere per la sincronizzazione dei siti di disaster recovery, allo scopo di effettuare una migrazione verso il data center in cloud che non prevedesse lo spegnimento e la migrazione delle virtual machine”.

In tal modo, il backup stesso risulta più affidabile, ha aggiunto Lombini, “grazie a un’ulteriore triangolazione che aggiunge una replica del dato su un apposito storage immutabile di Aruba”.

Sicuramente tra i vantaggi del cloud Aruba c’è l’approccio green by design delle proprie infrastrutture data Center, che si sposa in pieno con la filosofia di Alce Nero e il suo impegno per una strategia climate positive e il costo certo per le risorse fruite, senza importi variabili legati a parametri difficilmente misurabili in anticipo come transazioni e utilizzo di banda.

Sul fronte tecnico, il team IT di Alce Nero è riuscito a estendere nel cloud il sistema di cybersecurity esistente, un tool basato su artificial intelligence (AI) che isola autonomamente gli endpoint in caso di minaccia.

Il sistema si avvale anche di una serie di sonde progettate per funzionare in ambiente fisico, con visibilità su quanto accade nella sottorete cloud che permette all’AI lo stesso livello di granularità di informazioni, sia on premise che sul segmento di rete remoto.

Il futuro che parte dal cloud

Grazie al trasferimento dell’infrastruttura di gestione in cloud, oggi l’azienda è predisposta al collegamento di nuovi eventuali siti logistici con estrema semplicità senza la preoccupazione di appesantire un ambiente on-premise.

Il successo della migrazione su Virtual Private Cloud ha poi suggerito l’implementazione di un ulteriore data center separato, sul quale verranno accese nuove virtual machine dedicate all’erogazione di servizi specifici per i partner di Alce Nero.

La sicurezza di tale infrastruttura sarà affidata ad Aruba Enterprise e in questo modo si porranno le basi per un’ulteriore evoluzione della partnership tecnologica tra le due società, fondata sempre più sulla fiducia e la qualità dei servizi offerti.