Nicola Grauso

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E Polis

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E Polis

    

Laureato in Giurisprudenza, nel 1975, con un modesto investimento, rileva alcune apparecchiature radio militari e impianta in un appartamento del quartiere Castello di Cagliari l’emittente radiofonica Radiolina, tra le prime radio libere italiane.
     

Nel 1976, con gli stessi metodi, impianterà Videolina, ancor oggi la televisione libera sarda coi maggiori ascolti.
     

Le due emittenti impiantate da Grauso avranno un notevolissimo successo di ascolti nell’isola e frutteranno all’imprenditore una solidissima posizione economica derivante dalla raccolta pubblicitaria, che agli inizi degli anni Novanta gli consentirà di incrementare la sua posizione dominante nell’editoria sarda acquistando L’Unione Sarda, il principale quotidiano di Cagliari e di tutta la Sardegna.
    

Sempre negli anni Novanta lancerà la scommessa di Internet, dando vita al primissimo internet provider globale d’Italia, Video On Line, con punti d’accesso in ogni angolo della provincia italiana; l’avventura finirà nel 1996, quando Grauso, a causa delle considerevoli perdite d’esercizio, sarà costretto a vendere l’impresa a Telecom Italia, che ne utilizzerà le strutture e il know how per creare l’odierna Tin.it.
     

Nel 1997, dopo un tentativo fallito di rilanciare, assieme ad altri imprenditori sardi, l’importante cartiera avente sede ad Arbatax, in Ogliastra, Grauso entrerà in contrapposizione con la giunta regionale di centrosinistra della Sardegna e, imitando Berlusconi, scenderà in politica dando vita al Nuovo Movimento, che si riproporrà di promuovere un cambio della classe dirigente isolana.
     

Ma la notizia più clamorosa di quell’anno che riguarda Grauso è la sua rivelazione di aver pagato il riscatto per la liberazione di Silvia Melis, sequestrata a Tortolì, in Ogliastra, nel febbraio 1997 e liberata nei pressi di Orgosolo, in provincia di Nuoro, nel successivo novembre; la magistratura cagliaritana smentirà con forza che sia mai stato pagato un riscatto, asserendo che Silvia Melis si sarebbe liberata da sola, e tuttavia Grauso terrà duro sulle sue posizioni, finendo indagato per favoreggiamento.
     

Candidatosi nel 1998 a sindaco di Cagliari, ottenendo circa il 10 per cento dei voti, Nicola Grauso entrerà in prorompente polemica con la magistratura di Palermo e di Cagliari dopo l’agosto 1998, quando il giudice Luigi Lombardini, imputato con lui di tentata estorsione ai danni del padre di Silvia Melis, si suiciderà tragicamente nel proprio ufficio; ne seguiranno accese polemiche e, in particolare, un’iniziativa della Procura della Repubblica di Cagliari intesa a propiziare il commissariamento de L’Unione Sarda per debiti.
     

A seguito di questa iniziativa, Grauso dovrà cedere tutte le sue attività editoriali all’imprenditore Sergio Zuncheddu, tuttavia riuscirà ad entrare col suo partito nel Consiglio regionale della Sardegna e a concorrere a determinare le condizioni per mandare all’opposizione i suoi avversari politici.
      

Dopo altre iniziative discusse, quali la compravendita in massa di domini internet, numerosi dei quali coi nomi di politici, giornalisti e magistrati, Nicola Grauso, dall’ottobre 2004, è tornato prepotentemente in campo nel settore dell’editoria, creando una rete di quotidiani regionali e locali, sotto la sigla nazionale E’ Polis, promossi attraverso un’aggressiva politica di distribuzione gratuita; diversamente da precedenti posizioni assunte da Grauso, la linea di questi quotidiani è orientata a sinistra, e del resto è nota la vicinanza di Grauso all’attuale presidente della Regione Sardegna, Renato Soru, che alle sue dipendenze creò l’internet provider Czech On Line nella Repubblica Ceca.