HP: perso il ricorso in Appello, da rimborsare il ‘costo obbligato’ per l’acquisto della licenza Microsoft

di Flavio Fabbri |

VINTI

Perso il ricorso in Appello presentato da HP contro la sentenza del Giudice di Pace di Firenze, Alberto Lo Tufo, che nell’ottobre 2007, a seguito della causa depositata da Marco Pieraccioli, consulente informatico dell’Aduc, difeso dagli avvocati dell’Aduc Anna Maria Fasulo e Claudia Moretti, aveva riconosciuto al consumatore il diritto al rimborso per il “presunto obbligo di acquisto” della licenza Microsoft in relazione al sistema operativo Windows preistallato sui computer messi in vendita dalla nota casa di produzione americana. Una sentenza storica, plaudono dall’Aduc, Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori, perché si afferma con forza che è ancora il consumatore ha decidere cosa deve esserci all’interno di un dispositivo elettronico acquistato.

Secondo la Hewlett Packard Italia l’acquisto del Pc era “inscindibile da quello del software operativo contenuto all’interno“, ma questa posizione è stata considerata inaccettabile dal giudice Isabella Mariani del Tribunale di Firenze, in base alla stessa clausola contenuta nella licenza d’uso del sistema operativo Microsoft (Eula), che dice: “Qualora l’utente non accetti le condizioni del presente contratto, non potrà utilizzare o duplicare il software e dovrà contattare prontamente il produttore per ottenere informazioni sulla restituzione del prodotto o dei prodotti e sulle condizioni di rimborso in conformità alle disposizioni stabilite dal produttore stesso“.

Viene ribadito, quindi, il riconoscimento in sede giuridica della necessità del consenso dell’acquirente“, relativamente all’alternativa tra rimborso totale del prodotto e rimborso della sola licenza non voluta. La condanna in secondo grado per HP, anche se non sono state ancora rese note le motivazioni del giudice, accoglie sostanzialmente la sentenza di primo grado del 2007, ribadendo che: “Il produttore dell’hardware non può lavarsi le mani dalla responsabilità per la vendita di una licenza incorporata nella propria macchina, in quanto non appare credibile che il testo delle condizioni di contratto EULA non sia conosciuto dalla HP. Il contratto di licenza d’uso, inoltre, è vincolante anche per il produttore del PC e prevede necessariamente un rimborso“. I vantaggi del libero mercato, almeno per una volta, sono sati riconosciuti anche per i consumatori finali, non solo per le aziende che producono e vendono.