BREVETTI: Twitter introduce l’Innovator Patent Agreement

di Flavio Fabbri |

VINCITORI

Stop alle contese legali ad oltranza sui brevetti, da oggi in poi si procederà ad un ridimensionamento dei contenziosi legali che fino ad ora hanno riempito le pagine di blog e giornali. Twitter ha annunciato, infatti, l’introduzione di un nuovo strumento legale denominato IPA, Innovator Patent Agreement, tramite cui gestire in modo diverso il settore dell’innovazione tecnologica, della proprietà intellettuale e del copyright.

 

L’azienda di San Francisco ha dichiarato di voler certamente continuare nella difesa del suo portfolio brevetti, ma solo per quelli ottenuti dal lavoro dei laboratori interni, mentre per quelli acquisiti da operazioni di mercato, tramite inglobamento di altre imprese, si cercherà di trovare accordi meno impegnativi.

 

Twitter ha reso pubblico il nuovo documento sull’IPA tramite GitHub ed ha annunciato di attendere feedback dal mercato e dal mondo dei ricercatori/sviluppatori per valutare chi davvero sia interessare a cambiare il sistema dei brevetti. Proprio gli sviluppatori/ricercatori potrebbero trarre grossi vantaggi da tale nuova posizione della piattaforma di microblogging che, a quanto pare, sembra seriamente intenzionata a gestire in modo alternativo, rispetto ai competitor tradizionali, il delicato argomento ‘patents’.

 

Anche l’Electronic Frontier Foundation, in un articolo apparso ieri sul proprio sito web, ha salutato l’iniziativa di Twitter come radicalmente innovativa, nel panorama teso dei brevetti e del copyright, perché invita al dialogo invece che allo scontro nelle aule di tribunale. Per troppo tempo le aziende, invece di investire in ricerca e sviluppo, hanno sprecato risorse per la difesa ad oltranza di brevetti: “E’ tempo di collaborare, di riprendere il controllo dei propri brevetti, ma senza aver paura che essi finiscano nelle mani di società cosiddette troll, cioè che semplicemente li rivendono e li danno in licenza per fare profitti. Crediamo che sia ora possibile intraprendere un nuovo cammino verso un sistema dei brevetti e della proprietà intellettuale dei software più armonioso con le esigenze del mercato e dell’innovazione“.