GOOGLE: lo usa la Banca d’Inghilterra per fare previsioni in economia

di Flavio Fabbri |

VINCITORI

Suona un po’ strano, ma la Banca d’Inghilterra ha dichiarato di aver utilizzato Google come strumento di analisi dell’economia britannica. Tramite il più usato motore di ricerca di internet al mondo i funzionari della Bank of England sono riusciti a conoscere, in maniera approfondita, quel è lo stato economico del paese.

Su Google, infatti, chiunque cerca lavoro e in tanti magari anche casa, una macchina, un posto dove poter andare in vacanza, rigorosamente low cost. L’economia del Regno Unito, come quella di tutti i Paesi occidentali è in grave crisi, se non in recessione, con i cittadini a dover affrontare licenziamenti, cassa integrazione e riduzioni di stipendi.

Inserendo nel motore di ricerca termini come agente immobiliare, cerco lavoro, disoccupazione, mutuo e assegno di disoccupazione, calcolando la frequenza delle ricerche negli anni e confrontando i dati con quelli attuali si riesce a costruire un trend piuttosto affidabile dell’economia reale di un paese.

I dati che provengono da internet e in particolar modo da Google possono essere fondamentali per ricavare un quadro generale di quelli che sono i maggiori cambiamenti nel tasso di disoccupazione nel Regno Unito – ha dichiarato Nick McLaren, ricercatore della Banca d’Inghilterra – ogni anno è possibile aggiungere nuove variabili, come ad esempio i prezzi delle case o le richieste di mutui, cosicché dal 2004 ad oggi abbiamo modo di far interagire tra loro diversi parametri di ricerca“.

Inserendo nel motore di ricerca parole come ‘televisione a schermo piatto’ o ‘tablet’ è possibile, ad esempio, avere in breve tempo un quadro dello stato dell’economia, senza attendere i dati ufficiali. Si possono cioè valutare trend dei prezzi e annunci di vendita di gadget elettronici molto popolari, che a loro volta sono legati al potere d’acquisto del consumatore.

Ovviamente, si affrettano a commentare gli uomini della Banca d’Inghilterra, Google è solo uno strumento in più tra tanti altri, il suo uso è di fatti limitato, ma è certamente utile per mettere a punto stime e previsioni, come nel caso dei ‘nowcast‘, ovvero i dati del presente economico, fondamentali per chi deve misurare la febbre della crisi (politici ed economisti).