Telecom Italia: secondo convegno della ‘Scuola di relazioni industriali’ su investimento sociale ed impresa sostenibile

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COMUNICATO STAMPA


Telecom Italia

Si è svolto a Roma, martedì 20 dicembre, il secondo di un ciclo di convegni previsti nell’ambito delle iniziative del programma “Scuola di Relazioni Industriali” organizzato da Telecom Italia.

L’incontro, dal titolo “Investimento sociale e impresa sostenibile”, fa parte di un ciclo di convegni destinato a creare una sede permanente per lo scambio di idee e il confronto di esperienze tra esponenti del mondo accademico, istituzionale ed imprenditoriale e con l’obiettivo di rendere l’azienda punto di riferimento affidabile e riconosciuto sul tema delle Relazioni Industriali nel sistema Paese.

 

Al convegno odierno hanno partecipato, Chiara Saraceno – sociologa, professore di ricerca presso il Wissenschaftszentrum für Sozialforschung di Berlino, Irene Tinagli – docente all’Università Carlos III di Madrid, specializzata in sviluppo economico, innovazione e creatività, Alberto Bombassei – Vice Presidente Confindustria per le relazioni industriali, affari sociali e previdenza e Presidente Brembo S.p.A.,  Giovanni Azzone – Rettore del Politecnico di Milano, Joaquín Navarro-Valls – Presidente della Fondazione Telecom Italia, Franco Bernabè – Presidente di Telecom Italia e Antonio Migliardi – Responsabile Risorse Umane di Telecom Italia.

 

La Scuola di Relazioni Industriali di Telecom Italia è un’iniziativa nata nel 2010 che si propone di creare una sede permanente di confronto tra operatori delle relazioni industriali del mondo aziendale, istituzionale e delle associazioni di categoria, favorendo il dialogo sociale.

Un comitato scientifico composto da rappresentanti del mondo accademico e dei media oltre che da esponenti del top management di Telecom Italia orienta le scelte della Scuola, che si fa promotrice di incontri di formazione e workshop in cui dipendenti e manager dell’azienda, insieme a rappresentanti delle organizzazioni sindacali e professionisti delle relazioni industriali, hanno modo di confrontarsi e approfondire le principali tematiche del lavoro, le tendenze del settore e l’evoluzione degli scenari nazionali e internazionali.

Per ampliare ulteriormente il confronto e stimolare la costruzione di una sensibilità diffusa su questi temi, la Scuola ha promosso un ciclo di convegni.

 

Al centro dell’appuntamento di oggi ci sono stati i cambiamenti economici in atto nel nostro Paese. Cambiamenti che impattano in modo rilevante su fenomeni sociali, economia al quotidiano, futuro dei mestieri, innovazione tecnologica.

 

L’intenzione del secondo incontro della Scuola di Relazioni Industriali è stata di restituire un quadro aggiornato sulla relazione tra gli elementi che impattano sul mercato del lavoro prendendo in esame i passaggi dalla scuola all’occupazione, dall’innalzamento dell’età professionale alla richiesta di formazione permanente.

 

Il meeting si è focalizzato sul tema dell’Investimento sociale come scelta inevitabile per le imprese che vogliono presentarsi ed essere reputate attori eticamente responsabili del ciclo produttivo.

 

Il tema è stato affrontato attraverso diversi punti di riflessione:

  • aggiornamento continuo delle competenze tecniche e politiche di riconversione;
  • invecchiamento della popolazione aziendale e interventi di sostenibilità;
  • i mestieri del futuro;
  • innovazione e ricerca.

 

“Questi appuntamenti hanno l’obiettivo di stimolare il confronto e fornire spunti utili a rivisitare il modello che sta alla base delle relazioni sindacali e che disciplina il mercato del lavoro” ha sottolineato il presidente di Telecom Italia Franco Bernabè. “Il cambiamento delle regole sulle quali si fondano le relazioni industriali” ha aggiunto Bernabè “è infatti un passo necessario per rispondere in maniera efficace al mutato scenario socio-economico. In particolare la riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali, realizzerà condizioni sostenibili se saprà rispondere contestualmente alle esigenze di crescita delle Pmi ed alla necessità di razionalizzazione delle grandi imprese, aspetti imprescindibili per la competitività e il rilancio del Paese”.