Banda larga: previsti investimenti per 30 mld di euro in tre anni in Europa

di Alessandra Talarico |

IHS: in Italia, Francia, Spagna, Germania e Regno Unito, governi e società di telecomunicazioni spenderanno 200 euro a famiglia per lo sviluppo delle reti a banda larga di prossima generazione.

Europa


Fibra ottica

Nei prossimi tre anni ammonteranno a 30 miliardi di euro gli investimenti per la banda larga in Europa occidentale.

Lo dice uno studio di IHS, secondo cui in Italia, Francia, Spagna, Germania e Regno Unito, governi e società di telecomunicazioni spenderanno 200 euro a famiglia per lo sviluppo delle reti a banda larga di prossima generazione.

Il governo italiano, nello specifico, si è impegnato a investire sulla banda larga e ultra larga non meno di 7 miliardi di euro nel prossimo quinquennio, di cui 5-6 miliardi derivanti da fondi pubblici.

Le principali aziende telefoniche, dal canto loro, hanno messo a punto piani strategici molto ambiziosi: Vodafone, nell’ambito del progetto ‘Spring’, ha preventivato investimenti per 1,8 miliardi che, sommati ai 900 milioni investiti annualmente, portano a 3,6 miliardi gli investimenti in 2 anni per lo sviluppo delle reti e servizi a banda ultra larga mobile e fissa.

Telecom Italia, in base all’ultimo piano industriale, prevede una spesa di 3,5 miliardi di euro nel triennio 2014-2016: nello specifico, 1,8 miliardi di euro saranno dedicati allo sviluppo dell’Ultrabroadband fissa con l’utilizzo della fibra ottica per il segmento dell’accesso; 900 milioni di euro per l’Ultrabroadband mobile; 700 milioni di euro circa per la realizzazione di nuovi data center dedicati allo sviluppo del Cloud computing e connessioni in fibra internazionali.

 

Nei 5 principali mercati europei, aziende e governi stanno cercando di assicurarsi i futuri benefici economici e sociali di reti a banda larga a prova di futuro“, ha sottolineato l’analista IHS Richard Broughton.

 

Guardando agli altri Paesi, in Germania Deutsche Telekom ha messo sul piatto 6 miliardi di euro per il rollout delle reti di prossima generazione. La società mira a coprire con la fibra ottica (FTTC) il 65% delle abitazioni del paese entro il 2016, sfruttando anche il vectoring sia per accelerare la diffusione della banda larga di nuova generazione nelle aree rurali che per espandere l’accesso a internet superveloce nelle aree urbane a costi più contenuti.

 

Il governo francese, dal canto suo, ha preventivato investimenti (pubblici e privati) per 20 miliardi di euro per le reti fisse e mobili di prossima generazione, con l’obiettivo di coprire metà delle popolazione entro il 2017 e l’altra metà nei 5 anni successivi.

“Il governo francese prevede investimenti ‘stratificati’, con gli ISP chiamati a coprire le aree urbane e un misto di contributi statali e locali per assicurare la copertura delle aree periferiche e rurali”, ha spiegato Broughton.

 

Nel 2013, il governo britannico si era impegnato a garantire al 95% della popolazione connessioni di almeno 24Mbit/s entro il 2017. Insieme agli investimenti di BT nella banda larga FTTH e FTTC – che dovrebbero coprire circa 20 milioni di abitazioni entro la fine di quest’anno, gli investimenti per aggiornare l’infrastruttura broadband britannica ammontano a circa 5 miliardi di sterline. Oltre che da BT, gli investimenti sono portati avanti anche da Sky e Talk Talk.

 

In Spagna, Telefonica, Vodafone e Orange investiranno oltre 1 miliardo di euro in una rete comune in fibra ottica che dovrebbe coprire 6 milioni di abitazioni entro il 2017. Le tre società hanno anche siglato un accordo per condividere l’infrastruttura in fibra negli edifici.

“In un paese colpito dalla recessione, la condivisione delle reti è strategica per le telco, per ridurre i costi anche alla luce di una domanda ancora poco prevedibile”, ha concluso Broughton