Microchip sotto pelle e tatuaggi elettronici: il wireless guarda già oltre i wearable

di Paolo Anastasio |

Il mercato dei wearbale non è ancora decollato ma negli Usa gli esperti studiano già la branca del wireless che punta sull’impianto di microchip, sensori e magneti sotto pelle per la comunicazione diretta fra uomo e macchina.

Stati Uniti


Microschip sotto pelle

Il mercato dei wearable non è ancora decollato ma c’è già chi guarda oltre, all’implantologia di microchip sotto pelle per portare sempre con sé le app preferite, indipendentemente da ogni tipo di device mobile. Le app di navigazione e le mappe in mobilità sono ormai una realtà consolidata nel mercato del wireless, ma c’è già chi sta lavorando alla prossima frontiera del wireless, vale a dire l’impianto di chip sotto pelle per rendere la comunicazione uomo macchina completamente incorporata e automatizzata nel corpo umano. Lo scrive la Cnn.  

 

Un altro filone di interesse per la ricerca riguarda i tatuaggi elettronici, muniti di sensori in grado di misurare i segni vitali delle persone senza necessità di operazioni invasive per il paziente. Fra le applicazioni allo studio, l’uso dei tatuaggi a sensori per la registrazione delle onde cerebrali. In ambito militare, per la registrazione dell’attività cerebrale di soldati vittime di traumi di guerra per controllarne lo stato nervoso.

 

Un esempio di questo trend arriva dagli Usa, dove il bio ingegnere Brian McEvoy, un bio hacker del Minnesota, ha già realizzato la prima bussola da incorporare sotto pelle, battezzata Southpaw. L’applicazione si ispira al braccialetto elettronico North Paw con la differenza che il microchip che contiene la bussola viene inserito in un involucro di silicio, che in una seconda fase viene inserito sotto la cute. Il punto migliore dove applicare la mini bussola è vicino alla spalla, i materiali utilizzati per l’impianto sono studiati per non essere rigettati dal corpo umano che li accoglie.   

 

Il progetto Southpaw è stato sviluppato tramite Biohack.me, un forum per la condivisione di idee che arrivano dal basso e laboratori di ricerca di tutto il mondo.  

 

Magneti e microchip sono la materia prima di questa nuova branca del wireless e le prime applicazioni sono già in fase di test. Ad esempio, c’è Circadia, un micro computer sotto pelle che consente di trasmettere via bluetooth la temperatura del corpo in real time.

 

Un’altra applicazione nata in seno a Biohack.me riguarda l’impianto sotto pelle, ai lati delle orecchie, di due magneti che consentono di ascoltare musica quando vuoi tramite una bobina che ti porti al collo, che converte il suono in campi elettromagnetici.

 

Altri standard tecnologici che potrebbero aprire un nuovo mercato, quello dalla comunicazione body to machine, sono l’Rfid e l’Nfc, tecnologie per la trasmissione wireless che vengono sperimentati per soluzioni ad esempio di mPayment ma soprattutto di mHealth. Anche se per ora i rischi sono elevati e l’impianto sotto cutaneo di chip per migliorare l’udito nei sordi o la vista nei pazienti che ci vedono poco sono rischiosi e vietati negli Usa e in Europa.  

 

Allo studio ci sono soluzioni per impianti alla retina mentre l’applicazione sotto cutanea di chip Rfid in pazienti malati di Halzeimer ha già dato buoni risultati in fase di test. In particolare, per la prevenzione di eventi pericolosi dalla registrazione dell’attività cerbrale.