Financial Times, Marco Patuano: ‘Renzi rigeneri fiducia e ottimismo nel Paese’

di Paolo Anastasio |

L’amministratore delegato di Telecom Italia Marco Patuano si augura che il Governo Renzi restituisca la fiducia alle persone, in modo che i consumi riprendano a crescere. Sul fronte aziendale, l’ad sostiene la necessità di assumere fino a 2.500 giovani.

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Marco Patuano

“Quello che Matteo Renzi dovrebbe fare è restituire è la fiducia alle persone. Questa è una cosa che Renzi può fare abbastanza bene. E’ partito molto velocemente, ed è quello di cui avevamo bisogno“, per far ripartire i consumi. Lo ha detto Marco Patuano, amministratore delegato di Telecom Italia, in un’intervista al Financial Times, augurando all’Esecutivo guidato da Renzi “di durare a lungo” in carica.

 

Patuano ha poi affrontato il nodo della concorrenza e del mercato, affermando che Telecom Italia ha la forte esigenza di assumere del personale giovane. “Ogni anno trascorro una settimana nella costa occidentale degli Usa – ha detto – e faccio visita agli OTT come Google. La prima cosa che si nota è che sono tutti più giovani, e i giovani hanno una velocità diversa”.

 

Per questo, aggiunge Patuano, “dobbiamo assolutamente assumere mille, 2 mila o 2.500 giovani e non saranno necessariamente degli ingegneri. Penso che questa sia una cosa positiva”.

 

Dal punto di vista del quadro economico, Patuano vede una leggera ripresa. “Le cose almeno hanno smesso di peggiorare – ha detto Patuano – e già questo è un buon segno. In un certo senso, si vedono dei miglioramenti, specialmente per le aziende che vogliono riprendere a investire”. Per quanto riguarda i consumatori, i segnali di ripresa restano “molto lievi” ed è per questo motivo che Patuano spera in un buon impatto del governo Renzi sulla fiducia della gente.   

 

Venerdì scorso, Telecom Italia ha presentato i dati del bilancio 2013, che evidenziano la riduzione del debito sotto la soglia dei 27 miliardi di euro e prospettive di crescita per il 2014, con previsioni di un incremento del 10% sul mercato domestico del mobile