Rai: dopo l’altolà della Corte dei Conti, chiesta pubblicazione compensi del Festival di Sanremo

di Raffaella Natale |

Secondo l’ultima relazione della Corte dei Conti, gli ultimi tre Festival di Sanremo hanno prodotto un buco da oltre 20 milioni di euro.

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Fabio Fazio e Luciana Litizzetto

A pochi giorni ormai dall’inizio del Festival di Sanremo si riaccende la polemica sui super-compensi assicurati dalla Rai per la manifestazione canora sulla scia della Relazione presentata pochi giorni fa dalla Corte dei Conti che evidenzia un buco di oltre 20 milioni di euro per il periodo 2010-2012 proprio a causa degli alti costi della kermesse.

Il riferimento è alle edizioni condotte da Antonella Clerici e le due di Gianni Morandi: un saldo negativo di 7,8 milioni per il 2010, 7,5 per il 2011 e 4,8 per il 2012.

 

In tutto questo si torna a parlare anche della necessità che la Rai si attenga a procedure di trasparenza e pubblichi i compensi assicurati a conduttori e ospiti del Festival di Sanremo.

L’Aiart, Associazione spettatori, ha chiesto che “per tutti, compresi i conduttori e il super ospite Ligabue, valga il principio della pubblicazione dei compensi“.

 

E sempre sulla trasparenza dei compensi, stamani il presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta, è tornato all’attacco e ha presentato una denuncia-esposto alla Corte dei Conti, chiedendo di accertare le eventuali responsabilità politiche e dei vertici Rai in merito alla violazione dei tempi e delle modalità di attuazione della normativa in tema di trasparenza della Tv pubblica, con particolare riferimento alla comunicazione del costo annuo del personale utilizzato.

 

Per l’on. Davide Caparini della Lega Nord, i super compensi per Sanremo son una prova che l’evento viene pagato solo con i soldi del canone (la cui evasione tra l’altro ha raggiunte picchi elevatissimi): “Da ora in poi potremo sbugiardare chiunque dirà che al Festival gli artisti sono strapagati perché la Rai ci guadagna. Compreso Giancarlo Leone che, dati alla mano, si conferma come il peggior direttore di rete della storia“.

 

Immediata la replica di Leone: “Non è da responsabili della comunicazione, ma da irresponsabili della comunicazione, attribuire all’attuale direttore di Rai1 presunte responsabilità relative al triennio di Sanremo analizzato dalla Corte di Conti, quando in quel triennio non ero direttore di rete. Caparini dovrebbe leggere meglio dati, cifre e i periodi citati“, ha risposto il direttore della rete ammiraglia Rai che ha anche indicato che già dallo scorso anno con la prima edizione affidata a Fabio Fazio e quella che sta per iniziare (18-22 febbraio) ci sono stati miglioramenti.

Si parla, ma la cifra non è stata confermata, di circa 600 mila euro per Fazio e 350 mila per Luciana Littizzetto. Compensi che restano comunque alti considerate le difficoltà e il rosso della Rai.

 

Nel 2013, ha indicato Leone, il Festival ha raggiunto il pareggio di bilancio e quest’anno forse andrà anche meglio.

“I costi del Festival sono stati già coperti da alcune settimane grazie a pubblicità e sponsor”, ha indicato Leone, aggiungendo “A oggi il Festival è a costo zero, forse a fine rassegna potremo dire che ha prodotto anche degli utili. Come l’anno scorso il costo totale, comprensivo dei 7 milioni della convenzione con il Comune di Sanremo, è di 18 milioni”.

 

Leone ha difeso le gestioni del passato: “Il Festival rientra tra i programmi per cui è previsto il finanziamento dal canone. Quindi è improprio parlare di saldo negativo. Sanremo poi è un fiore all’occhiello, dà visibilità all’azienda, illumina e accende una rete: era considerato il costo fisiologico per un importante avvenimento televisivo che è nell’immaginario collettivo e serve da volano anche per promuovere altri programmi Rai”.

 

In tempo crisi, però, si deve risparmiare e, a quanto si apprende, i costi per i conduttori e la parte artistica sarebbero comunque inferiori del 40% rispetto agli ultimi tre-quattro anni.