Coldiretti, il 14% degli italiani acquista prodotti hi-tech piratati

di Raffaella Natale |

Cd, Dvd e software taroccati per un giro d’affari di 1,8 miliardi di euro l’anno.

Italia


Mercato del falso

La contraffazione continua a minare il mercato del Made in Italy. Un problema che riguarda in primo luogo la moda ma che si sta velocemente estendendo anche al settore tecnologico, da Cd e Dvd ai software, dove il fatturato del falso arriva a 1,8 miliardi di euro.

Gli ultimi dati sono quelli forniti oggi da un sondaggio online della Coldiretti, secondo il quale il 52% degli italiani acquista prodotti contraffatti con una netta preferenza per i capi di abbigliamento e gli accessori taroccati delle grandi firme della moda (29%).

Seguono gli oggetti tecnologici (14%) e i ricambi meccanici (6%) mentre c’è una grande diffidenza nei confronti di medicinali e cosmetici (1%), giocattoli (1%) e alimentari (1%).

 

Cifre che trovano conferma anche nelle operazioni della Guardia di Finanza che nel 2013 ha sequestrato oltre 130 milioni di prodotti recanti falsa indicazione d’origine o pericolosi per la salute, con una crescita superiore al 25% rispetto al 2012.

 

Per il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, alla luce di quanto sta avvenendo, è necessario “superare lo stallo che impedisce l’avvio dei lavori della nuova Commissione parlamentare d’indagine sulla Contraffazione che estenderà il suo campo d’azione alla fase della commercializzazione dei prodotti contraffatti e quindi al fenomeno dell’Italian sounding e alla tutela del Made in Italy”.

 

Si tratta di una debolezza che solo in Italia alimenta un mercato del falso che fattura 6,9 miliardi di euro secondo una ricerca del ministero dello Sviluppo economico con il Censis, dalla quale si evidenzia che – riferisce l’associazione di categoria – i settori più colpiti sono l’abbigliamento e gli accessori con un giro d’affari del falso di 2,5 miliardi, i cd, dvd e software (1,8 miliardi) e l’alimentare (1,1 miliardi).

 

Nel caso degli alimentari, sottolinea la Coldiretti, il reato di contraffazione “è più grave perché si possono avere anche pericolosi effetti sulla salute e, spesso a differenza degli altri prodotti, la vendita di prodotti taroccati avviene all’insaputa dell’acquirente”.

 

Ad esserne vittima quest’anno è stato quasi un italiano su cinque (18%) secondo l’indagine

Coldiretti/Ixe.

 

Le difficoltà economiche hanno, infatti, costretto molti italiani a tagliare la spesa alimentare e a preferire l’acquisto di alimenti più economici venduti spesso a prezzi troppo bassi per essere sinceri, che rischiano di avere un impatto sulla salute. Dietro questi prodotti spesso si nascondono, anche, ricette modificate, l’uso di ingredienti di minore qualità o metodi di produzione alternativi ma – ha osservato la Coldiretti – possono a volte mascherare anche vere e proprie illegalità, come è confermato dall’escalation dei sequestri.

 

Non a caso, alcuni giorni fa è stato lanciato il progetto “Made in Italy: eccellenze in digitale” realizzato da Google, Ministero delle Politiche agricole e Unioncamere, che coinvolge anche i 259 prodotti alimentari italiani riconosciuti dall’Unione Europea come denominazioni di origine (Dop/Igp) e le 23 Specialità Tradizionali Garantite (Stg).

Nell’occasione, il Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo, ha ricordato che la contraffazione dei nostri prodotti alimentari crea ogni anno un danno di 60 miliardi di euro al nostro Paese, quasi il doppio del valore delle nostre esportazioni agroalimentari.