Terminazione: il Berec condivide i dubbi della Commissione Ue sulle tariffe tedesche

di Alessandra Talarico |

Verso il regolatore tedesco, gli stessi dubbi espressi dai regolatori europei riguardo le tariffe di terminazione fissate dall’Agcom.

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Il Berec, l’organismo che riunisce i regolatori europei delle telecomunicazioni, condivide i seri dubbi espressi dalla Commissione europea riguardo le tariffe di terminazione calcolate dal regolatore tedesco BNetzA, e fissate a un livello due volte superiore rispetto alla media dei paesi che seguono l’approccio raccomandato dalla regolamentazione Ue in materia di telecomunicazioni.

 

Il regolatore tedesco ha proposto l’uso del metodo cosiddetto  Long-Run Average Incremental Cost+ (LRAIC+) e non sul metodo LRIC puro che riflette i costi sostenuti da un operatore efficiente che gestisce una rete in rame di nuova costruzione in un mercato competitivo.

Una decisione che secondo la Commissione è stata presa senza fornire le adeguate giustificazioni economiche e senza fornire prove a supporto della tesi secondo cui le tariffe calcolate con il metodo LRIC avrebbero un effetto sproporzionato sugli operatori tedeschi a differenza del metodo LRAIC+ che, invece, soddisferebbe l’obiettivo di promuovere una concorrenza efficace e sostenibile.

 

Il Berec, dal canto suo, condivide le considerazioni della Ue anche riguardo la preoccupazione che le proposte del BNetzA potrebbero creare barriere al mercato interno “se le altre autorità nazionali impostassero tariffe di terminazione basate sulla metodologia raccomandata dalla Commissione mentre l’AGCOM se ne discostasse senza validi motivi”.

 

Gli stessi dubbi sono stati peraltro mossi dai regolatori europei riguardo il provvedimento Agcom che stabilisce le tariffe di terminazione su rete fissa in modalità IP.