#ddaonline, la SIAE risponde alla Bonino: ‘Il Regolamento Agcom non c’entra con la violazione dei diritti umani’

di Raffaella Natale |

Secondo il Ministro degli Affari Esteri, però, ‘tutte le normative che disciplinano i diritti costituzionali, in particolare se riguardano la libertà di espressione, devono essere approvate dal Parlamento’.

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Emma Bonino

“Il Regolamento Agcom nulla ha a che vedere con la violazione dei diritti umani, per contro, rafforza i diritti della proprietà intellettuale che pure sono tutelati dalla stessa Dichiarazione dei diritti dell’uomo all’art. 27, a mente del quale “‘ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore'”.

Risponde così la SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) alle dichiarazioni rilasciate dal Ministro degli Affari Esteri Emma Bonino, in occasione dell’incontro con il relatore speciale delle Nazioni Unite per la libertà di espressione e di opinione Frank La Rue.

 

“La stessa Corte Costituzionale (sentenza 38/1973) – ricorda la SIAE – ha avuto modo di chiarire da tempo che tra diritto d’autore e libertà di informazione non vi è alcuna incompatibilità”.

“Riteniamo che il Ministro Bonino non sia stata correttamente informata rispetto alla delibera Agcom e ci rendiamo sin da ora disponibili ad incontrarla”.

 

Ieri la Bonino è entrata nel merito del recente dibattito sulla regolamentazione del diritto d’autore online, per dichiarare che non spetta all’Agcom predisporre sanzioni in materia di proprietà intellettuale.

Ritengo – ha affermato il Ministro – che si tratti di una prerogativa del Parlamento e auspico che quanto prima Camera e Senato arrivino a una normazione della delicata materia. Al momento opportuno il governo farà la sua parte“.

La Bonino, nel suo incontro, ha osservato che “tutte le normative che disciplinano i diritti costituzionali, in particolare se riguardano la libertà di espressione, devono essere approvate dal Parlamento e che, specie laddove si ritiene di dover rimuovere materiale contenuto sul web sia necessario un intervento della magistratura”.

 

Qualche giorno fa anche il presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini ha auspicato l’intervento del legislatore: “…Su un tema delicato come il diritto d’autore online, auspico che il legislatore, noi parlamentari, sappiamo fare la nostra parte…“. (Leggi Articolo Key4biz).

“So quanto animato sia il dibattito – ha indicato la Boldrini – ma spero che in un tempo ragionevole e ravvicinato possa venire dai diversi gruppi politici – alcuni dei quali hanno già presentato proposte – una risposta all’esigenza di aggiornare la normativa tenendo insieme diritti e interessi”.

In questo senso il senatore Felice Casson (Pd) ha presentato una proposta di legge sul diritto d’autore che permette di superare la questione della competenza Agcom ad agire sui siti pirata, affidando l’azione di enforcement al Dipartimento di Pubblica sicurezza del Ministero degli Interni (Leggi articolo Key4biz).

 

Ma all’interno del governo le posizioni sono diverse. Per il Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Simonetta Giordani, la competenza dell’Agcom è, invece, confermata da diverse disposizioni di legge (Leggi Articolo Key4biz).

Tra le leggi citate a supporto della tesi di legittimità dell’Agcom a intervenire in materia di diritto d’autore online, sia la legge 248 del 2000 che, nell’aggiornare le disposizioni della legge sulla protezione dei diritti d’autore, riconosce le competenze dell’Autorità in materia di proprietà intellettuale, sia dal decreto legislativo n. 70 del 2003 sul commercio elettronico, che recepisce a livello nazionale le disposizioni della direttiva europea cosiddetta ‘Enforcement’. Normativa che, nell’introdurre il doppio binario di tutela, giudiziaria e amministrativa, prevede che “l’autorità amministrativa avente funzioni di vigilanza possa esigere, al pari di quella giudiziaria, che il prestatore di servizi impedisca o ponga fine alle violazioni riscontrate”.

 

La Rue, che nella sua raccomandazione all’Italia potrebbe anche inserire la questione dell’Agcom e del diritto d’autore, ritiene che la rimozione dei contenuti online sia compito dell’autorità giudiziaria: “L’Agcom ha il potere di adottare regolamentazioni amministrative proprie solo col fine di applicare le disposizioni in vigore previste dalla legge”.