Moody’s: per le telco un altro anno di magra prima della ripresa

di Alessandra Talarico |

L’agenzia di rating sottolinea che oltre alle operazioni di M&A, nel 2014 le telco Ue dovranno spendere di più sull’ammodernamento delle reti mobili e a banda larga, portando il rapporto Capex/vendite del settore ad almeno il 18%.

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Il 2014 sarà il quinto anno consecutivo di ‘rosso’ per le telco europee. Lo dice Moody’s che sul settore mantiene un outlook negativo costante dal 2011.

Si comincia a intravedere, però, una timida luce all’uscita del tunnel perché, spiega l’agenzia di rating, il settore è prossimo alla risalita dopo aver toccato il fondo e, sottolinea, comincerà “presto a beneficiare del crescente appetito dei consumatori per internet mobile”.

 

Secondo Moody’s, a rallentare una ripresa solida, saranno ancora fattori quali la crisi che limita la spesa dei consumatori, la crescente concorrenza sui prezzi dei servizi mobili e la trasformazione lenta degli schemi di tariffazione del settore.

“Per cambiare a stabile il nostro outlook ci vorrebbe una crescita prevedibile e sostenibile dei ricavi tra 1-3% a supporto della stabilità dei margini e del cash flow”, spiegano gli analisti.

 

Le previsioni di Moody’s arrivano in un momento molto agitato per le telcom europee: l’indice europeo di settore è cresciuto quest’anno del 30%, trainato dalla speranza degli investitori che il trend di consolidamento migliorerà la redditività e attrarrà gli investitori esteri.

Quest’anno sono state già concluse 7 operazioni di fusione e acquisizione, inclusa la cessione di Verizon Wireless da parte di Vodafone (per 130 miliardi di dollari) e l’incetta di Liberty Global di asset via cavo in Gran Bretagna e Olanda.

 

Gli esiti delle indagini in corso da parte della autorità europee sulle M&A in Irlanda e Germania darà anche un’idea sulla posizione di Bruxelles su questa ondata di consolidamento, molto cercata dalle telco europee, che vorrebbero ridurre il numero di player mobili attivi sui mercati nazionali.

Secondo Moody’s, tuttavia, non si assisterà all’accorpamento tra i gruppi maggiori come Orange e Deutsche Telekom.

 

“I 4 player principali incumbent – Telefonica, Deutsche Telekom, Orange e Telecom Italia – sono più propensi alla vendita o non hanno abbastanza flessibilità o voglia di guidare il processo di consolidamento”, ha sottolineato l’analista Carlos Winzer.

 

Al di là delle fusioni, spiegano infine da Moody’s, le telco europee dovranno spendere di più sull’ammodernamento delle reti mobili e a banda larga il prossimo anno, portando il rapporto Capex/vendite del settore ad almeno il 18%.

Va in questo senso il ‘Project Spring‘ di Vodafone che consoliderà il capex dell’operatore del 30%, con investimenti previsti per 7 miliardi in tre anni.

Non tutti gli operatori, tuttavia, conclude Moody’s, hanno la flessibilità finanziaria per fare altrettanto.