#WiFiWeek. Luca Fronzoni (Nexis): ‘Col Wi-Fi, l’utente al centro di business innovativi’

di a cura di Luca Fronzoni (CEO e fondatore di Nexis) |

Italia


Luca Fronzoni

Prosegue la #wifiweek, lo “Speciale Key4biz” dedicato alle aziende italiane, quelle giovani e quelle consolidate, che, nonostante la crisi, rappresentano un gioiello del sistema-Paese, perché innovano, perché sono garanzia di qualità del Made in Italy dell’innovazione, perché si affermano all’estero, perché sanno essere competitive.E, soprattutto, perché hanno scelto di giocare la partita puntando su una tecnologia dalle potenzialità straordinarie: il Wi-Fi.

Proponiamo di seguito il contributo di Luca Fronzoni, CEO e fondatore di Nexis, azienda attiva dal 2001 nel campo del networking cablato e Wi-Fi per luoghi aperti al pubblico.

 

 

Il Wi-Fi si sta affermando come uno tra i “fenomeni” tecnologici più interessanti degli ultimi anni: nato come tecnologia volta ad integrarsi con le reti cablate, aggirandone la staticità e le limitazioni intrinseche, nell’ultimo lustro è diventato pienamente autosufficiente e in molti casi sostitutivo delle LAN basate su rame o fibra ottica.

Oggi si può davvero dire che il Wi-Fi abbia acquisito quella maturità – per stato della tecnologia e per diffusione- che può renderlo capace di essere non soltanto un mezzo di trasmissione di dati ma anche una vera e propria piattaforma sulla quale costruire business innovativi.

 

Volendo generalizzare al massimo, oggi è possibile distinguere due grandi ambiti nell’uso del Wi-Fi: quello “enterprise“, nel quale le tecnologie wireless stanno via via integrandosi con quelle cablate e, dopo averne raggiunto le prestazioni, l’affidabilità e la sicurezza, in molti casi sostituendole.

L’altro ambito invece è quello del “Wi-Fi pubblico“, degli hotspot e del wireless inteso come mezzo pratico e veloce per connettere alla Rete utenti “nomadici” e persone che si trovino in luoghi aperti al pubblico per tempi ridotti.

E’ senza dubbio questo secondo ambito di utilizzo, quello degli hotspot, a crescere più rapidamente negli ultimi anni; ed è quello in cui è possibile intravedere il maggior numero di opportunità di business per il futuro.

Dove sia possibile trovare oggi il Wi-Fi pubblico è facile a dirsi: tutto è nato nell’ambito “hospitality”. Sono stati gli hotel, nei primi anni dello scorso decennio, a intravedere le possibilità di guadagno derivanti dal vendere connettività veloce a Internet agli ospiti, che dalla loro, in numero sempre crescente, iniziavano (stanchi della lentezza e dai costi delle connessioni via modem) a reclamare modalità di accesso veloci che permettessero loro di non abbandonare la propria vita digitale anche durante i viaggi.

Lo stesso fenomeno, poco dopo, ha interessato sempre più tipologie di location: dagli aeroporti alle stazioni, dalle caffetterie ai fast-food, dalle marine ai centri commerciali.

Nel giro di alcuni anni, nonostante le limitazioni e i vincoli imposti dalla normativa italiana, anche nel nostro paese le connessioni Wi-Fi sono diventate una realtà consolidata.

 

Il primo business generato dal Wi-Fi era di semplicissima definizione: vendere connettività temporanea a clienti, passanti, viaggiatori.

Cosa è stato, dunque, al di là della tecnologia, a far evolvere il Wi-Fi e a farlo diventare la “piattaforma” alla quale si è accennato all’inizio?

Due fattori, principalmente: per  primo l’avvento di smartphone e tablet. E’ con l’uscita dei primi veri dispositivi orientati alla connettività mobile che il Wi-Fi ha acquisito il ruolo di primo piano al quale si è accennato sopra. “Uscendo” dai gusci dei notebook ed entrando in dispositivi ancor più portatili, addirittura come unica – in certi casi – modalità di accesso a Internet, il wireless ha acquisito diffusione planetaria.

Secondo: la (recente) presa  d’atto di utenti e operatori circa il fatto che il Wi-Fi non potrà – almeno per il futuro più prossimo – essere rimpiazzato dalle connessioni dati cellulari (LTE e simili) degli operatori ma che anzi rappresenterà una tecnologia di vitale importanza per garantire agli utenti performance consistenti e scaricare (il famoso “offload”) le connessioni cellulari, che fisiologicamente, vista l’esiguità dello spettro elettromagnetico nel quale sono relegate, sono portate più facilmente alla saturazione al crescere della domanda di banda da parte degli utilizzatori.

E’ grazie a questi fenomeni  che il Wi-Fi oggi è maturato, sia dal punto di vista tecnologico, sia da quello commerciale.

 

La diffusione globale ha reso inoltre negli ultimi tempi le connessioni Wi-Fi destinate all’uso da parte di utenti temporanei una vera e propria commodity. E il fatto che a monte di una connessione Wi-Fi ci siano nella maggior parte dei casi collegamenti flat a Internet ha fatto tramontare abbastanza in fretta (più in fretta di quanto molti proprietari di hotspot si sarebbero augurati) il business della vendita delle connessioni: la competizione serrata tra strutture, soprattutto in ambito alberghiero, ha reso sempre più diffusa la pratica di offrire il servizio gratuitamente.

 

Ecco quindi che, tralasciando le tante “sparate” che spesso  si sentono circa il “free Wi-Fi for everyone, everywhere”, chi offre l’accesso a Internet in ambito pubblico si è messo alla ricerca di nuove opportunità per rendere positivo il ROI relativo all’acquisizione di impianti e risorse per offrire il servizio. E il mercato non ha tardato nel dare risposta a queste necessità.

Oggi le soluzioni più avanzate in ambito hotspot garantiscono possibilità innovative in termini di monetizzazione degli accessi degli utenti: si va dalla possibilità di raccogliere i dati di chi accede (la mail o il numero di cellulare, ad esempio), potendo “alimentare” database profilati da usare per campagne di comunicazione e marketing, all’opportunità di integrare i sistemi Wi-Fi con i principali social network, potendo ad esempio subordinare l’accesso gratuito alla Rete al “Mi Piace” dell’utente sulla pagina Facebook del brand o della location che ospita il servizio.

 

E non è tutto, il Wi-Fi abilita numerose altre possibilità di interazione con l’utente: dall’invio di coupon sconto agli utenti mentre si trovano – ad esempio – all’interno di un punto vendita di una catena retail alla partecipazione a iniziative a premi veicolate tramite smartphone. Ancora, dalla somministrazione di survey e indagini di mercato “in-store” alla possibilità di visualizzare schede multimediali dei prodotti esposti nel negozio direttamente sul proprio dispositivo mobile.

Se scenari come quelli descritti sino ad ora sono già realtà all’interno di reti hotspot di hotel e catene retail, numerose altre applicazioni sono prossime a invadere il mercato. Denominatore comune: il Wi-Fi come tecnologia abilitatrice. Tra queste il footfalling  (la misurazione del numero di utenti, dei punti di maggiore permanenza e dei percorsi nello spazio) in luoghi aperti al pubblico come negozi e centri commerciali, oppure la geolocalizzazione e la navigazione al chiuso tramite sistemi di posizionamento.

Sono solo alcune delle applicazioni attualmente realizzabili tramite le reti Wi-Fi di ultima generazione, abbinate a sistemi avanzati di autenticazione e delivery di contenuti per luoghi aperti al pubblico.

 

Vai ai contributi dello “Speciale #WiFiWeek” di Key4biz