Non leggete il giapponese? Ci pensano gli ‘Occhiali Intelligenti’ di NTT Docomo

di Raffaella Natale |

Questi super occhiali, che saranno presentati al CEATEC 2013, saranno i competitor dei Google Glass. Ma l’obiettivo è un altro: prepararsi tecnologicamente al meglio per accogliere gli stranieri che arriveranno in Giappone per le Olimpiadi del 2020.

Giappone


Intelligent Glass di NTT Docomo

Leggere un menu in un ristorante giapponese, niente di più difficile per gli stranieri, ma molto presto non sarà più così, basterà portare con sé degli occhiali speciali, anzi meglio gli Intelligent Glass.

In occasione dell’Electronic Show di Ceatec (1-5 ottobre), alla periferia di Tokyo, il primo operatore tlc nipponico, NTT Docomo, ha presentato diverse applicazioni per occhiali dotati di una videocamera e uno schermo.

Una di queste funzioni permette di sostituire l’immagine filmata con una traduzione in inglese di un menu scritto in giapponese ma anche in altre lingue a scelta.

 

Sicuramente il mercato giapponese è preparato ad accogliere, e anche bene, dispositivi come questi o come i Google Glass, rispetto all’Europa o all’Italia.

E proprio come i super occhiali di Mountain View, quelli di NTT Docomo prevedranno anche altre applicazioni: la visualizzazione sullo schermo di informazioni (nome, cognome, lavoro…) delle persone che si incontrano, già registrate nella directory del proprio smartphone, il tutto grazie a un sistema di riconoscimento/identificazione facciale.

Sarà possibile usare tutte le superfici piane e rettangolari (come per esempio un quaderno) come un touchpad con la differenza che le immagini saranno visibili solo attraverso questi occhiali intelligenti: basterà far scorrere il dito sul quale sarà posizionato un piccolo anello collegato allo smartphone che fornirà tutte le informazioni.

 

Queste tecnologie dovrebbero essere pronte, tutte o almeno in parte, per le Olimpiadi di Tokyo del 2020, che saranno anche una grande occasione per dimostrare di cosa sono tecnologicamente capaci i giapponesi per rendere più facile la vita agli ospiti stranieri.

Restano tuttavia ancora da affrontare alcuni ostacoli tecnici come la misura di questi occhiali, la loro autonomia (hanno ovviamente bisogno di una batteria), la rapidità di riconoscimento delle immagini o dei volti e la riduzione dei tempi di risposta.