BlackBerry: 4.500 licenziamenti entro fine anno

di Alessandra Talarico |

Due anni fa, la società canadese contava 17 mila dipendenti. Attualmente sono 12.700 e il 40% andrà a casa entro fine anno.

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BlackBerry si appresta a licenziare il 40% dei suoi 12.700 dipendenti entro la fine di quest’anno.

Licenziamenti che riguarderanno tutte le divisioni, dicono fonti vicine all’azienda. Azienda che, da pioniera degli smartphone, si ritrova una crisi che sembra ormai irreversibile e si prepara alla vendita che dovrebbe concludersi entro novembre.

 

Due anni fa, la società canadese contava 17 mila dipendenti. Già quest’estate, erano state avviate le procedure di licenziamento di piccole quote di dipendenti nelle divisioni vendite e ricerca e sviluppo. Lo scorso anno erano state mandate a casa 5.000 persone.

Sforbiciate che sono andate di pari passo con la perdita inesorabile di quote di mercato: nel 2009 BlackBerry aveva una market share del 20%. Attualmente è del 3%.

 

La società ha chiuso l’ultimo trimestre con un aumento del fatturato del 15% a 3,1 miliardi di dollari ma gli utili sono negativi per 84 milioni di dollari, a fronte di un utile di 94 milioni nel trimestre precedente. La società ha quindi perso altri 4 milioni di clienti – da 76 a 72 milioni – in conseguenza della sempre più evidente supremazia dei concorrenti – Apple e Google in primis  – e a conferma che il lancio dei nuovi modelli non è bastato a rilanciare le vendite

Dall’inizio dell’anno, la società ha perso il 19% del suo valore che adesso si attesta a circa di 4,8 miliardi di dollari rispetto agli 84 miliardi di dollari di 5 anni fa.

Lo scorso 12 agosto, non vedendo altre vie d’uscita dopo gli scarsi risultati ottenuti anche dagli ultimi modelli (Leggi articolo Key4biz), la società ha deciso di creare un ‘Comitato Speciale’ con l’obiettivo di studiare le alternative strategiche del gruppo per “migliorare il valore e accelerare lo sviluppo di BlackBerry 10”. Tra le vie indicate, la creazione di joint-ventures, di partnership o alleanze strategiche ma anche la vendita della società.

Tra i candidati più accreditati a rilevarla ci sarebbero i cinesi di Lenovo.