Datagate: anche gli smartphone nel mirino dell’NSA

di Alessandra Talarico |

Documenti pubblicati da Der Spiegel proverebbero come l’NSA abbia violato anche il sistema proprietario BlackBerry Messenger, che aveva basato il suo successo proprio sulla sua presunta inviolabilità.

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Edward Snowden

Neanche gli smartphone sono rimasti fuori dal mirino della National Security Agency: come era del resto prevedibile, anche i principali sistemi operativi mobili – il sicurissimo BlackBerry, iOs di Apple e Android di Google – sono stati violati dall’Agenzia americana a caccia di terroristi.

 

Rubriche, note, sms, posizione geografica. Tutto quello che è possibile spiare, insomma, è stato spiato, rivela il quotidiano tedesco Der Spiegel sempre sulla base dei documenti fatti trapelare da Edward Snowden.

 

Documenti che proverebbero come l’NSA abbia violato anche il sistema proprietario BlackBerry Messenger, che aveva basato il suo successo proprio sulla sua presunta inviolabilità. L’intromissione, insomma, non si sarebbe limitata ai due sistemi operativi ‘nazionali’ di Google e Apple, ma anche a quello del gruppo con sede in Canada, uno dei Paesi partner dell’alleanza ‘Five Eyes’.

Si tratta, però, spiega il quotidiano di uno spionaggio non di massa, ma mirato a determinati individui. Quel che è certo, però, che chi è considerato un ‘target’ non può in alcun modo sfuggire al controllo dell’NSA.

 

Non si ferma, insomma, la nuova ondata di rivelazioni della ‘talpa’ del Datagate, dopo che nei giorni scorsi sono emersi nuovi particolari su quanto estesa e capillare sia l’azione dell’NSA, che nelle sue operazioni di monitoraggio è in grado di decodificare qualsiasi comunicazione avvenga in rete (email, conti correnti bancari, segreti commerciali, cartelle mediche, telefonate, chat) attraverso l’utilizzo di supercomputer, trucchi tecnici e ordinanze di tribunale.