Mercato unico: strada sempre più in salita per Neelie Kroes

di Alessandra Talarico |

Il testo finale della riforma sarà presentato tra due giorni e dovrà poi essere vagliato dal Parlamento. Solo una volta approvato dal Parlamento e dagli Stati membri potrà diventare vincolante.

Unione Europea


Fibra ottica

Il nuovo pacchetto europeo sulle tlc, che sarà presentato l’11 settembre, è al centro di forti pressioni, in particolare per quel che riguarda le disposizioni volte a garantire la net neutrality, che potrebbero addirittura sparire dalla riforma in seguito alle forti critiche generate da una bozza della proposta circolata nelle scorse settimane.

Il commissario Neelie Kroes si trova a dover fronteggiare innanzitutto l’opposizione di diversi gruppi in difesa della neutralità della rete, secondo cui le nuove misure sulla net neutrality, così come formulate nella bozza, mirano “a favorire i grandi gruppi di potere e a relegare cittadini e new entrant in un internet di ‘seconda categoria’ a scapito della concorrenza e dell’innovazione” (leggi). Ipotesi che il portavoce della Kroes, su Twitter, ha bollato come ‘teorie del complotto’, aggiungendo che gli accordi commerciali tra operatori e content provider sono possibili già oggi e che la Commissione “non ha la capacità né l’interesse a interferire negli accordi commerciali volontari”.

“Più in generale – ha aggiunto Ryan Heath – non vedo come si possa sostenere che Neelie Kroes sia interessata solo a salvaguardare gli interessi a breve termine di poche aziende o a ostacolare l’apertura della rete quando si sta battendo per la fine del roaming, contro il blocco dei contenuti e per estendere la banda larga a tutti i cittadini”.

 

Ma la Kroes si trova a dover fronteggiare anche una fronda interna alla stessa Commissione. Tra gli oppositori ‘interni’ ci sarebbero i commissari responsabili al commercio, affari economici, giustizia, concorrenza e affari interni, secondo cui la proposta non potrebbe essere adottata nella sua forma attuale e che, quindi, premono affinché la riforma non sia vincolante, ma si limiti a delineare il quadro entro cui l’industria dovrebbe svilupparsi.

Nessuna misura legislativa vincolante significherebbe una sconfitta sonora per il Commissario Kroes, che si è battuta con tenacia nell’ultimo anno per far valere la sua idea di ‘mercato unico digitale’ come conditio sine qua non per la ripresa di un settore un tempo fiore all’occhiello dell’economia europea.

 

Al centro del contendere anche l’abolizione del roaming, altro cavallo di battaglia della Kroes, che però si scontra con i dubbi di un’industria già fortemente provata dalla crisi, dall’eccesso di regolamentazione e da una serie di scelte strategiche che nel corso degli anni non si sono provate vincenti.

Così come le nuove regole proposte per lo spettro radio potrebbero impattare con la forte opposizione degli Stati membri. Una strada tutta in salita, insomma, che rischia di vanificare il sogno della Kroes di vedere la ‘sua’ riforma adottata prima delle prossime elezioni a maggio del 2014.

 

Il testo finale della riforma sarà presentato tra due giorni e dovrà poi essere vagliato dal Parlamento. Solo una volta approvato dal Parlamento e dagli Stati membri potrà diventare vincolante.