Banda larga: cresce l’adozione in Europa. L’Italia resta al penultimo posto

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Cresce del 10% l’adozione della banda larga (+12% rispetto all’ultimo trimestre 2012), mentre l’high broadband segna un aumento del 7,8% ma restiamo penultimi in Europa su entrambi i fronti. Ultimi sul fronte della velocità.

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Fibra ottica

L’adozione di connessioni high broadband è aumentata anche in Italia (+7.8% rispetto al trimestre precedente): ad oggi, il 3.2% degli italiani utilizza connessioni al di sopra dei 10 Mbps, una crescita del 24% rispetto allo stesso periodo lo scorso anno. Anche l’adozione della banda larga è aumentata: +10%, rispetto allo scorso anno e +12% rispetto all’ultimo trimestre 2012, stabilizzandosi al 35%.  Tuttavia, tirando le somme a livello europeo, l’Italia permane al penultimo posto per numero di connessioni sia broadband sia high broadband; dietro di noi, solo la Turchia.

È quanto emerge dal Rapporto Akamai sullo Stato di Internet relativo al primo trimestre 2013 e secondo cui l’high broadband continua a crescere in tutta Europa: sono infatti parecchie le nazioni che registrano almeno il 20% delle connessioni alla piattaforma Akamai superiori ai 10 Mbps. La Svizzera guida la classifica europea con il 30% di connessioni high broadband, seguita dai Paesi Bassi al 29%. Degne di nota anche Svezia (25% delle connessioni), Repubblica Ceca (23%) e Finlandia (21%).

 

Rispetto allo scorso anno, nel primo trimestre 2013, le connessioni high broadband hanno visto un’impennata in Gran Bretagna (+208%). Una crescita anno su anno superiore al 50% si è verificata anche in Svizzera, Svezia, Repubblica Ceca, Norvegia e Germania. Il Belgio ha invece riscontrato la crescita anno su anno più bassa di tutta Europa, pari ad appena il 2.1%, mentre il Portogallo è l’unico ad avere registrato un declino, perdendo l’11% delle connessioni high broadband.

 

E’ sempre la Svizzera a dominare la classifica europea relativa alla velocità di connessione media (10.1 Mbps); medaglia d’argento per i Paesi Bassi (con 9.9 Mbps, in crescita del 10% rispetto al trimestre precedente). Ottimi i risultati conseguiti da Svezia (8.9 Mbps), Danimarca (8.2 Mbps) e Austria (7.9 Mbps), tre Paesi la cui velocità di connessione media è aumentata di oltre il 10% rispetto al trimestre precedente.

In Italia, la velocità media di connessione nel primo trimestre 2013 si attesta sui 4.4 Mbps, più veloce del 4.4% rispetto al trimestre precedente e del 5.4% rispetto allo stesso periodo lo scorso anno. Il picco medio di velocità di connessione raggiunto nel nostro Paese è pari a 21.8 Mbps, maggiore del 9.7% rispetto al trimestre precedente e del 24% rispetto allo scorso anno. Si tratta però del picco più basso di tutta Europa.

 

Per quanto riguarda le connessioni mobili, il primo trimestre 2013 ha registrato una la velocità media tra gli 8.6 Mbps e i 0.4 Mbps.  Nove operatori hanno registrato velocità di connessione da banda larga (superiori ai 4 Mbps), mentre 64 operatori una velocità media superiore a 1 Mbps. Come lo scorso trimestre, anche questa volta il provider che ha offerto la velocità di connessione maggiore è un austriaco, con 7.6 Mbps.

In Italia esiste un divario di circa 1.5 Mbps tra il provider che offre la velocità di connessione mobile media maggiore (3.7 Mbps) e quello che offre la velocità media minore (2.2 Mbps). Le velocità di connessione massime offerte dagli operatori italiani vanno dai 19.6 Mbps ai 17.4 Mbps.

 

I dati raccolti da Ericsson indicano che il volume del traffico di dati mobile è raddoppiato rispetto a un anno fa ed è cresciuto del 19% rispetto al trimestre precedente. Durante la prima metà del trimestre, il 41% delle richieste globali su reti cellulari connesse alla Akamai Intelligent Platform sono state originate da dispositivi che utilizzano l’Android Webkit, seguiti da Safari Mobile (38%). Nella seconda metà del trimestre, le richieste da Android Webkit sono salite al 44%, mentre quella da Safari Mobile si sono attestate intorno al 30%.

 

“Il Rapporto di quest’ultimo trimestre mostra un positivo trend di crescita in termini di penetrazione di internet e banda larga a livello globale. In generale, abbiamo rilevato un aumento della velocità di connessione media e dei picchi di connessione, oltre ad un incremento del tasso di adozione di banda larga rispetto al trimestre precedente e al 2012“, ha sottolineato l’autore del Rapporto sullo Stato di Internet, David Belson di Akamai. “Tuttavia, l’attività dei malintenzionati non dà segni di declino, come dimostra la continua crescita di attacchi DDoS. Di conseguenza, va sottolineata la necessità, da parte delle aziende che gestiscono la propria presenza e il proprio business online, di non abbassare mai le difese”.

 

La Cina continua ad essere la principale fonte di attacchi anche nel primo trimestre 2013, essendo responsabile del 34% di quelli osservati (sebbene in discesa di 7 punti percentuale rispetto al trimestre precedente). Cina e Indonesia insieme hanno originato più della metà del traffico legato agli attacchi a livello mondiale.

Dalla top ten dei Paesi che hanno generato più attacchi informatici esce l’Italia, che lo scorso trimestre si trovava in nona posizione e che, oggi, è responsabile solo dell’1.1% degli attacchi generati.  L’unica nazione europea ancora presente in classifica è la Romania, che si piazza al nono posto.

 

La Porta 445 (Microsoft-DS) continua ad essere la più colpita (dal 23% degli attacchi), seguita dalla Porta 80 (WWW HTTP), con il 14%, bersaglio di attacchi originati soprattutto in Indonesia. (A.T.)