RCS, si chiude l’aumento di capitale. De Bortoli: ‘Il ‘socio misterioso’ non influenzerà la linea editoriale’

di Raffaella Natale |

L'aumento di capitale RCS da 420 milioni sta per concludersi. Oggi, a Borsa chiusa, la società comunicherà quanto dell'inoptato è stato effettivamente trasformato in azioni.

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Ferruccio de Bortoli

‘L’investitore misterioso’, che ha rilevato un pacchetto di azioni RCS, non influenzerà la linea editoriale del Corriere della Sera e delle altre testate del gruppo. La pensa così il direttore del quotidiano Ferruccio de Bortoli.

“Il ‘socio misterioso’ non mi interessa, con l’uno, il due o il tre per cento conterà zero e vi ho detto tutto”, ha commentato de Bortoli a margine di un incontro per la presentazione della nuova stagione della serie Tv ‘Una mamma imperfetta’ trasmessa sul sito del quotidiano che da settembre andrà in onda sulla Rai.

 

 “Aspetto gli eventi. Aspettiamo di conoscere la nuova conformazione della proprietà“, ha indicato il direttore del Corsera, aggiungendo: “Noi andiamo avanti con il nostro lavoro“. De Bortoli non si è poi sbilanciato sull’indiscrezione che indicherebbe in Urbano Cairo l’investitore ‘misterioso’: “E’ l’unico che non ha smentito – ha precisato De Bortoli – ma non so nulla. Credo ne sapremo di più stasera”.

 

Nei giorni scorsi erano stati fatti anche i nomi di Axel Springer, del gruppo di Diego Della Valle, di Fiat e anche della News Corp. Tutti hanno ufficialmente negato d’aver rastrellato quell’11% nel corso dell’asta sull’inoptato (Leggi Articolo Key4biz).

 

L’aumento di capitale RCS da 420 milioni sta per concludersi. Oggi, a Borsa chiusa, la società comunicherà quanto dell’inoptato è stato effettivamente trasformato in azioni. Il tutto mentre il patto, forte comunque di una quota di capitale attorno al 60%, è pronto ad aprire il confronto sul futuro del vincolo.

 

A quanto apprende IlSole24Ore, “difficilmente oggi emergeranno indicazioni precise. La società comunicherà solo quanto della fetta di opzioni andate in asta è stata poi effettivamente sottoscritta dal mercato e quanto, per differenza, è stato invece tolto da Piazza Affari per evitare possibili mosse ostili“. Detto questo, sui registri non figurerebbero comunque partecipazioni particolarmente rotonde. Il pacchetto dell’11% sarebbe stato assorbito da diversi intermediari e solo uno, dei quattro più attivi, avrebbe movimentato un pacchetto consistente che potrebbe essere di poco superiore al 2%. Tuttavia, se questa quota fosse poi stata piazzata nelle mani di un unico investitore, il nuovo socio avrebbe comunque cinque giorni di tempo, a partire da oggi, per comunicare l’ingresso nell’azionariato a Consob. I tempi sarebbero decisamente più stretti, se si trattasse di uno dei soci rilevanti già presenti nell’azionariato.