Samsung: crescita record degli utili a 6,4 mld di euro, ma per gli analisti non è abbastanza

di Alessandra Talarico |

Nel 2012, Samsung ha speso più in pubblicità che in ricerca e sviluppo: ma nonostante questo, le vendite non hanno subito un’impennata mentre i margini del settore continuano a diminuire perchè molti consumatori optano per dispositivi low-cost.

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Samsung Galaxy S4

La crisi globale pesa sui conti trimestrali di Samsung, i cui risultati preliminari per il periodo tra aprile e giugno hanno mancato le stime degli analisti, nonostante gli utili operativi siano previsti in rialzo del 47% a 6,4 miliardi di euro (9.500 miliardi di won), un record, ma al di sotto dei 10.160 miliardi di won (6,8 miliardi di euro) attesi dagli analisti.

Samsung presenterà i risultati trimestrali il prossimo 26 luglio.

 

La sua corsa si è fermata? Seguirà lo stesso percorso di Apple? Sono questi i timori principali espressi dagli analisti.

Il successo degli smartphone Galaxy ha permesso alla società sudcoreana di assurgere nel 2012 al rango di principale produttore mondiale del settore, superando Apple – che aveva dominato il settore nei 5 anni precedenti. Ma si teme che la società abbia ormai raggiunto il picco di crescita e che l’avvento di nuovi player eroderà la sua quote di mercato e i margini di guadagno.

 

Il titolo Apple, dopo aver toccato – il 21 settembre 2012 – il record di 705 dollari per azione, portando il gruppo californiano a diventare il primo al mondo per capitalizzazione,  ha perso il 40% del suo valore: mercoledì il titolo veniva scambiato a 420,80 dollari. A pesare, il rallentamento delle vendite di iPhone.

Lo stesso trend riguarda l’azione di Samsung, che dalla fine di maggio ha perso il 17,5% del suo valore – anche se dall’inizio dell’anno il calo è stato meno marcato, del 16,7%.

 

L’ombra di Nokia, che per 12 anni era stata regina incontrastata della telefonia mobile mondiale, per poi perdere lo scettro per non aver saputo correre più veloce degli altri sul treno degli smartphone, incombe sia su Apple che su Samsung.

L’industria tecnologica, si sa, si evolve a un ritmo forsennato e risente più di ogni altra dei repentini cambiamenti dei gusti del pubblico in fatto di gadget digitali. Non a caso, nel 2012, Samsung ha speso più in pubblicità che in ricerca e sviluppo: ma nonostante questi sforzi di marketing le vendite non hanno subito un’impennata mentre i margini del settore continuano a diminuire per via del fatto che molti consumatori – soprattutto in Cina, che è il primo mercato mondiale – optano per dispositivi di fascia bassa.

 

È ancora presto, però, per dire che è finita l’era di Samsung: secondo l’analista Jung Sang-jinla crescita sta rallentando, ma la società ha ancora prodotti interessanti in cantiere. Solo che è impossibile sapere se riusciranno a conquistare investitori e consumatori”.

 

Certo, la dipendenza di Samsung dagli smartphone non aiuta: il 70% degli utili dipende dai dispositivi mobili. E proprio per liberarsi da questa dipendenza il gruppo sta cominciando a investire nel settore dei dispositivi indossabili, come gli orologi ‘intelligenti’.

Ma su questo campo si stanno concentrando anche gli sforzi di Apple, Google e Microsoft: si prevede, quindi, un vistoso affollamento anche in questo comparto e a vincere la corsa sarà chi riuscirà a lanciare per primo il proprio dispositivo, e magari anche al prezzo più conveniente.