Mercato unico tlc. Neelie Kroes: ‘Non mollo fino a quando non sarà realtà’

di Alessandra Talarico |

La Commissione presenterà entro la fine di giugno le sue proposte per il mercato unico per le telecomunicazioni: ‘E’ questa la mia priorità per il resto del mio mandato’, ha detto Kroes intervenendo all’11esimo European Business Summit.

Unione Europea


Neelie Kroes

“Anche se ho la stessa età di Sir Alex Ferguson, non ho intenzione di andare in pensione prima di aver abbattuto le barriere al mercato unico digitale, che sono barriere alla crescita”. Usa un paragone calcistico il Commissario europeo all’Agenda digitale, Neelie Kroes, per ribadire la ferma intenzione di realizzare il mercato unico prima della scadenza del suo mandato, tra un anno e mezzo.

Nel suo intervento all’11esimo European Business Summit, Kroes ha affermato che la Commissione presenterà al più presto le sue proposte per il mercato unico per le telecomunicazioni: “E’ questa la mia priorità per il resto del mio mandato. Non mi ritirerò – ha aggiunto – fino a che non avrò aiutato tutti i cittadini e le aziende europee a cogliere l’opportunità digitale. Solo allora potremo avere più giocatori europei nella Champions’ League globale”.

 

Per il battagliero Commissario, che a 71 anni difende a spada tratta il sogno di realizzare un’Europa – non solo digitale – senza confini e senza barriere, il fatto che mercato europeo sia ancora un patchwork di 27 mercati nazionali distinti  che impediscono alle aziende di godere dei vantaggi legati all’uso dei servizi ICT al di fuori dei confini nazionali (pensiamo ad esempio al risparmio di tempo e denaro consentito dalle videoconferenze) è un vero e proprio handicap perchè limita la scelta dei consumatori e impedisce agli operatori di crescere, investire ed essere competitivi a livello globale.

 

“Oggi molte aziende trovano i costi di roaming irritanti e sarà ancora peggio in un mondo di comunicazioni ‘machine to machine’ in cui tutto sarà connesso, dall’auto al portafogli”, ha affermato.

Secondo Intel, da qui al 2015, saranno infatti 15 miliardi i device connessi a internet e il loro numero raddoppierà entro il 2020.

 

Kroes vuole, insomma, un’Europa in cui gli operatori possa offrire i loro servizi dovunque, a prescindere da dove si trova la loro sede e in cui gli utenti delle telecomunicazioni possano utilizzare gli stessi servizi, ovunque essi vivano o lavorino.

Solo ‘pensando europeo’, nella vision del Commissario, si potrà dare la spinta decisiva “all’intero ecosistema – dagli operatori ai produttori di dispositivi fino agli sviluppatori di app – e a tutta l’economia”.

 

Senza contare che un mercato unico senza confini e senza barriere è “un fiore all’occhiello” non solo nel settore delle tlc, perchè vuol dire “poter viaggiare, fare affari, effettuare transazioni dovunque ci si trovi”, con innumerevoli benefici per la produttività, la competitività e l’occupazione.

Da recenti studi, ha ricordato, è emerso che le piccole aziende che possono vantare una presenza online crescono ed esportano il doppio e che aumentare la disponibilità di banda larga porta una spinta di diversi miliardi all’economia.

Per questo è rischioso frapporre barriere nel mondo online “quando ci sono voluti decenni per abbatterle nel mondo reale”, ha affermato, ricordando – ad esempio – la necessità di superare gli standard incompatibili e le ‘fortezze nazionali’ che ostacolano tuttora il decollo del cloud computing o dell’eGovernment transfrontaliero.

 

Secondo i calcoli della Commissione, il completamento del mercato unico per le tlc porterà un ‘jackpot’ da 110 miliardi di euro l’anno, pari allo 0,8% del PIL.

 

La Commissione, che aveva fissato inizialmente la scadenza per presentare le sue proposte a ottobre, intende giocare d’anticipo ed esporle entro giugno, così da arrivare all’autunno con un piano condiviso.

 

Le aziende di settore sono dalla sua parte: solo potendo operare sull’intero territori europeo si potrà pensare di raggiungere le dimensioni necessarie per competere con le aziende americane o asiatiche.

Michael Duncan, CEO di Telefonica Digital Europe, sempre dal palco del Business Summit ha sottolineato che “L’Europa deve tornare a essere leader nel settore mobile e ICT, settori in cui ora sono gli Usa e l’Asia a trainare”.

 

Un gap che si potrà colmare soltanto superando l’attuale frammentazione che impedisce agli operatori di realizzare le adeguate economie di scala.

Basti pensare che in Europa convivono 1.200 operatori fissi e un centinaio di operatori mobili, contro i sei degli Usa e i tre della Cina.

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