Truffa frequenze, indagate otto Tv siciliane

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Avrebbero falsificato i requisiti per partecipare al bando del MiSE per l’assegnazione delle frequenze del digitale terrestre.

Italia


Digitale terrestre

I responsabili di otto emittenti televisive siciliane sono stati denunciati dalla Guardia di Finanza alla Procura della Repubblica di Ragusa per una truffa riguardante le frequenze per trasmettere in digitale terrestre.

Secondo la GdF, le Tv coinvolte, pur non avendo i requisiti per partecipare al bando del Ministero dello Sviluppo economico, sono riuscite a piazzarsi nella graduatoria in posizione utile per l’assegnazione delle frequenze.

 

Le emittenti, consorziatesi tra loro mediante sottoscrizione di un patto d’intesa, secondo l’accusa hanno presentato dichiarazioni e attestazioni non veritiere per indure in errore il ministero e l’attribuzione di un punteggio utile a ottenere le frequenze televisive sul digitale terrestre per la Sicilia, rilasciate il 12 giugno del 2012.

 

S’ipotizzano i reati di truffa aggravata ai danni del MiSE e di falsità ideologica commessa da privati in atto pubblico. Gli atti sono stati inviati al Dipartimento per le Comunicazioni del ministero, per il rifacimento della graduatoria.

 

In corso, ulteriori accertamenti e verifiche sui contributi della legge 488 erogati alle stesse emittenti televisive oggetto dell’indagine.