Spettro radio

Frequenze, nuovi limiti? Evitare il rischio di una corsa all’accaparramento

di |

L'entrata in vigore dell'innalzamento dei limiti elettromagnetici solleva non pochi timori per la gestione delle domande attese in grande quantità. Ma il pericolo maggiore è la corsa all'accaparramento.

Una corsa all’oro delle frequenze, un assalto alla diligenza dello spettro radio è un rischio concreto fra qualche settimana. E’ scattato il conto alla rovescia per l’aumento dei limiti elettromagnetici dagli attuali 6 V/m a un minimo di 15 V/m, secondo quanto previsto dalla Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022. Un innalzamento atteso da anni da parte delle telco alle prese con lo sviluppo del 5G, che però rischia di creare un ingorgo per le domande agli enti locali. Lo scrive Andrea Biondi sul Sole 24 ore, mettendo in evidenza un pericolo concreto, vale a dire il fatto che gli operatori si precipitino nei vari comuni per chiedere l’adeguamento degli impianti esistenti oppure il permesso per nuovi impianti.

Il tema è caldo, e il rischio che gli enti preposti si ritrovino un flusso di domande ingestibile è concreto.

Il rischio di una corsa alla diligenza delle frequenze?

Ma al di là del problema più che concreto di gestire un mare di domande, che manda in agitazione enti e Arpa, un altro grosso problema da evitare è quello dell’accaparramento frequenziale. Il rischio di una corsa all’oro delle frequenze c’è.

Un fenomeno già evidenziato su Key4biz e già denunciato dall’Antitrust per cui gli operatori si “accaparrano” gli impianti di trasmissione soltanto per toglierli ai concorrenti, dichiarando valori nominali superiori a quelli effettivi, per estromettere i competitor dall’uso condiviso degli impianti stessi.

Quali sono le garanzie di monitoraggio delle emissioni e le azioni di controllo per evitare un revival dell’accaparramento dello spettro radio?

Il timore che questo innalzamento dei limiti venga vissuto come una nuova occasione di accaparramento senza regole c’è, con la possibilità che tutti quanti gli operatori si facciano avanti per accaparrarsi queste nuove potenze frequenziali.

A quanto pare si sta cercando di porre rimedio.

Il problema c’è

Già si sa che esiste una differenza fra la situazione reale di occupazione delle frequenze e quella autorizzata. La soluzione è quella di andare verso una situazione nella quale ci sia qualcuno che garantisce che le potenze autorizzate sono quelle reali e che non c’è uno scostamento tra le potenze che vengono autorizzate e quelle che vengono adoperate. Cosa che succede oggi.

La legge della Concorrenza affida questo compito di monitoraggio al Mimit e che quindi in questa fase bisognerebbe in primo luogo evitare che ci sia una corsa all’accaparramento subito.

E questo lo dice chiaramente Andrea Biondi sul Sole 24 Ore, quando scrive che si vuole mettere mano al Codice delle Comunicazioni Elettroniche entro il 24 marzo, introducendo il principio di “equità e di correttezza nella ripartizione dello spazio elettromagnetico”.

Però poi, dopo questa fase di evitare l’accaparramento, bisogna che ci sia la capacità di monitorare la reale occupazione e che ci sia qualcuno che garantisca che quello che viene autorizzato è uguale a quello che viene adoperato. L’obiettivo deve essere una situazione di trasparenza, visto che lo spettro è un bene prezioso e scarso, con qualcuno che garantisca – le Arpa, il Mimit – che non ci sono differenze tra le potenze autorizzate e quelle adoperate.

Istituzioni all’erta

Le istituzioni non devono più consentire la corsa all’accaparramento e che quello che viene autorizzato sia poi quello che effettivamente viene usato perché altrimenti diventa una sorta di mercato secondario.  

Una volta per tutte l’obiettivo è quello di conoscere la situazione reale e che si arrivi ad un quadro di trasparenza. Anche perché ad oggi il fenomeno dell’accaparramento è diventato a tutti gli effetti una leva competitiva.

Fino ad ora vige uno schema secondo cui chi prima arriva, prima si aggiudica le risorse spettrali. Non c’è alcuna verifica sull’effettivo bisogno di nuove risorse frequenziali.  

In conclusione, servono dei criteri che non autorizzino tutta la potenza che si libera e che poi garantiscano che tutte le potenze che vengono autorizzate siano quelle che realmente vengono adoperate.

Leggi anche: 5G, l’innalzamento dei limiti entra nel vivo. Ma serve base scientifica e misure anti-accaparramento 

Limiti elettromagnetici, Governo pronto ad alzarli. Ma non è chiara la base scientifica

5G, salta ancora l’innalzamento dei limiti elettromagnetici. Interrogazione al Mimit

5G e limiti elettromagnetici. Tutto quello che non si dice sulla misurazione dell’elettrosmog

5G e reti mobili: cosa c’è nel nuovo piano? Revisione limiti, misure anti-accaparramento, Edge Cloud Computing, DAS